Nations League

Italia, Mancini: “Contro l’Ungheria 50% di chance. Loro hanno anche il pareggio”

Mancini
Gli Azzurri a Budapest, dove domani sera andranno a caccia di un successo che garantirebbe per il secondo anno consecutivo la qualificazione alla fase finale della Nations League

Redazione ITASportPress

Al momento del sorteggio, quando fu inserita in un girone di ferro con due super potenze del calcio mondiale come Germania e Inghilterra, in pochi avrebbero scommesso che negli ultimi novanta minuti l’Italia si sarebbe giocata il primo posto che vale l’accesso alla Final Four di Nations League con la sorprendente Ungheria di Marco Rossi. Una nazionale relegata al 37° posto del Ranking FIFA che ha stupito tutti, battendo due volte l’Inghilterra (travolta con un clamoroso 4-0 a Wolverhampton) e andando a vincere venerdì sera anche in casa della Germania grazie ad una rete gioiello di Adam Szalai, un gol di tacco che ha ricordato quello realizzato nel gennaio ’99 da Roberto Mancini a Gigi Buffon in un Parma-Lazio passato alla storia proprio per via della prodezza dell’attuale Ct azzurro. Il cammino degli ungheresi nel Gruppo 3 dà oggi più valore al successo dello scorso 7 giugno a Cesena, quando l’Italia superò 2-1 la squadra di Marco Rossi infliggendole l’unica sconfitta nel girone.

Domani sera (ore 20.45 – diretta su Rai 1) alla ‘Puskas Arena’ di Budapest all’Italia servirà un’altra vittoria per conquistare per il secondo anno consecutivo il pass per le Finals e mitigare così la delusione per la mancata qualificazione al Mondiale. Dopo il successo con l’Inghilterra, che ha regalato agli Azzurri anche la certezza di essere teste di serie il prossimo 9 ottobre al sorteggio dei gironi di qualificazione a EURO 2024, Mancini potrebbe confermare il 3-5-2 con cui al ‘Meazza’ ha imbrigliato la squadra di Southgate: “Stiamo valutando la cosa migliore da fare per metterli in difficoltà - dichiara il Ct dalla sala stampa della ‘Puskas Arena’ - se saremo con l'assetto di San Siro l'importante sarà attaccare con più giocatori. Credo che la squadra debba essere più offensiva rispetto a venerdì. Il fatto di essere qui a giocarci il primo posto a novanta minuti dalla fine ci fa piacere, proveremo a passare il turno. Le possibilità? Cinquanta e cinquanta, loro possono contare anche sul pareggio”. Nonostante il doppio impegno ravvicinato, il Ct non rivoluzionerà la squadra che ha battuto l’Inghilterra: “Qualcosa cambieremo, vedremo come stanno tutti i ragazzi, ma non ne cambieremo tanti. Bisogna giocare questa partita con la massima tranquillità, dovremo difendere bene e quando avremo le occasioni sfruttarle al meglio”.

 

I precedenti con l’Ungheria sorridono all’Italia (17 vittorie, 9 pareggi e altrettante sconfitte), mentre nei 15 confronti disputati a Budapest il bilancio e in perfetta parità, con 5 successi per parte e 5 pareggi. Se il Ct ungherese Marco Rossi in conferenza stampa ha predicato umiltà, Mancini dal canto suo ha il massimo rispetto dell’Ungheria: “E' allenata da un mio ex compagno di squadra, che ha fatto un grande lavoro. Domani giocherà in casa davanti a 70.000 spettatori e proverà a vincere. Negli ultimi 2-3 anni è migliorata tantissimo: gioca un buon calcio, attacca e si difende bene"

Il Ct, che in mattinata ha votato a Roma per poi imbarcarsi sull’aereo che ha portato la Nazionale in Ungheria, è chiamato a fare i conti con le tante assenze che hanno contraddistinto questa finestra di settembre e dovrà rinunciare ancora a Ciro Immobile. Gli accertamenti clinici a cui si è sottoposto l’attaccante della Lazio non hanno dato l’esito sperato e così, pur apprezzando la disponibilità del calciatore, Mancini ha deciso di lasciarlo tornare al club di appartenenza per proseguire le cure del caso: “Non valeva la pena correre il rischio, diventava troppo pericoloso. Dispiaceva a lui e dispiaceva a noi. Ciro sarebbe rimasto volentieri, è rimasto con noi anche durante la prima partita pur sapendo che sarebbe stato difficile recuperare. Ha voluto provarci, ha fatto tutto il possibile per esserci, ma non si poteva rischiare”.

A chi gli chiede se sia possibile costruire una Nazionale attorno a Raspadori, il Ct replica: “Lo abbiamo portato agli Europei dopo che aveva giocato pochissime partite. Può diventare un giocatore importante ma deve crescere, ha poca esperienza a livello internazionale. Ha qualità tecniche importanti, sicuramente lavorerà per migliorarsi e potrà diventare un giocatore importante per la Nazionale”. Una Nazionale che deve rappresentare per tutti una priorità: “Noi abbiamo sempre cercato di non creare problemi a nessuno, abbiamo sempre fatto il nostro dovere e continueremo a farlo. La cosa importante è che la Nazionale resti una cosa davvero importante per un giocatore, a volte bisognerebbe amarla un po' di più".

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