primo piano

PARMA, arrestato Manenti. Ecco come voleva acquistare la società . (VIDEO e TWEET)

Il presidente del Parma Giampietro Manenti è stato arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione, coordinata dalla Procura di Roma. L’accusa nei confronti dell’attuale presidente del...

Redazione ITASportPress

Il presidente del Parma Giampietro Manenti è stato arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione, coordinata dalla Procura di Roma. L'accusa nei confronti dell'attuale presidente del sodalizio ducale è di reimpiego di capitali illeciti. Arrestate complessivamente 22 persone per reati di peculato, associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio ed autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso e l'esecuzione di oltre 60 perquisizioni su tutto il territorio nazionale. L'autoriciclaggio è un reato introdotto dal 1 gennaio e prevede pene da 1 a 8 anni di carcere. 

Il gruppo criminale sgominato dalla GdF avrebbe tentato di mettere a disposizione di Manenti 4,5 milioni di euro attraverso "provviste finanziarie su carte di credito clonate attraverso l'uso delle somme in operazioni commerciali come sponsorizzazioni, gadget e abbonamenti allo stadio". L'operazione di riciclaggio non è andato a buon fine per problemi tecnici e a quel punto sono intervenuti i finanzieri.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE

09.17 Da questa mattina sono in corso una sessantina di perquisizioni in varie città italiane, una operazione molto ampia denominata 'GFB-OCULUS' che verrà illustrata questa mattina alle 11.00 a Roma con una conferenza stampa presso la sede del Nucleo Polizia Tributaria.

09.19 A questo punto è a rischio la gara di domenica prossima tra Parma e Torino

09.20 Un ritratto di Giampietro Manenti

45 anni, di Limbiate, in Brianza, titolare della MapiGroup, piccola azienda di servizi e consulenze con sede a Nova Gorica, in Slovenia, Giampietro Manenti ha rilevato dalla Dastraso Holdings le quote della società Parma FC a febbraio (per l’esattezza il 66,5% di Eventi Sportivi, la società che controlla la squadra, pare per 1 euro) e ne è diventato presidente e amministratore unico. Da registrare nel 2014 il tentativo di acquisizione della squadra del Brescia, non andato a buon fine.

In passato anche allenatore (dell'As Molino, società brianzola di terza categoria) e giocatore delle giovanili del Milan (4 partite a 14 anni) cresciuto a Senago, Manenti si è trasferito a Limbiate intorno ai 18 anni, e per nove anni a Montecatini Terme, per poi tornare a Limbiate. Nel suo curriculum l'università a Milano, esperienza conclusa a tre esami dalla laurea. Tre figli, tre matrimoni, Manenti ha oggi una compagna polacca. 

Quando #Manenti voleva aprire Poste private in provincia di #Alessandriahttp://t.co/4fp8Lm2MCnpic.twitter.com/OZJl36xAx9

— Massimo Mathis (@massimomathis) 18 Marzo 2015

09.33  La conferenza stampa si terrà a Roma nella sede del Nucleo della Polizia tributaria della Guardia di finanza, alla presenza dei procuratori aggiunti Nello Rossi e Michele Prestipino. 

09.57 Manenti, amministratore della Mapi Group, ai primi di febbraio aveva acquistato il Parma sull’orlo del fallimento. Il patron aveva assicurato di avere i fondi per ripianare i debiti della società e per pagare gli stipendi ai calciatori, ma il denaro non è mai arrivato. Manenti era in attesa dell’udienza del Tribunale fallimentare fissata per il prossimo 19 marzo.

10.05 Fiorenzo Alborghetti, raggiunto dal sito locale parmafanzine.it ha commentato così l’arresto di Manenti: “Ho sentito la notizia mentre mi recavo a lavoro.Non me l’aspettavo, avevo la sensazione che si trattasse di una persona che al massimo millantasse di avere dei capitali senza però avere niente in mano, ma da quello che traspare non è così. La moglie fa la badante, vivono con la pensione della madre… Però meglio così: ce lo siamo tolti di mezzo“.

10.09 La Guardia di Finanza si è recata anche nella sede del Parma a Collecchio, e si trova ancora all’interno degli uffici.

10.14 Giudicato da tutti inaffidabile, Manenti è stato scaricato anche da Alessandro Proto, la giovane promessa mancata della finanza con all'attivo un patteggiamento a 3 anni e 10 mesi e una sanzione della Consob di 4,5 milioni euro per false informazioni e manipolazione del mercato. 

Questo è il comunicato della Proto Group dopo l'incontro con Manenti: "Dopo l'incontro surreale di ieri con il Signor Manenti e le sue pretese ridicole, questa mattina abbiamo dato la nostra disponibilità al comune di Parma nell'aiutare finanziariamente l'apertura del Tardini per fare in modo che la squadra possa regolarmente giocare contro il Torino. Facciamo questo gesto per dimostrare che siamo vicini alla situazione del Parma FC, alla squadra e ai suoi tifosi che non meritano certo quello che sta accadendo. Attendiamo risposta dal Sindaco per sapere come procedere. Non siamo sponsor e non vogliamo nulla in cambio, nemmeno il nostro nome sui cartelloni pubblicitari, lo facciamo perché crediamo che questa squadra debba avere un futuro e se ci verrà data la possibilità sosterremo economicamente tutte le partite fino a fine stagione".

10.15 "Manenti? Quello che ho visto è pazzia. Una pazzia unica. Quello lì mi ha fatto perdere del tempo quando voleva il Brescia". Così a TMW, Gino Corioni, ex presidente del Brescia, sull'arresto di Giampietro Manenti, presidente del Parma. "Che era un bidone - continua Corioni - si sapeva. A Brescia si comportava alla stessa maniera, diceva sempre «domani porto i soldi». Andava tolto dal mondo del calcio, anziché mandarlo in giro a parlare. Non so come abbia fatto ad avere le credenziali da banche importanti, quella situazione mi ha fatto perdere un anno. È un megalomane. Il Parma? Finirà il campionato e poi la società farà la fine che dovrà fare. Spero finisca nel migliore dei modi".

10.18 Le parole del capitano dei ducali, Alessandro Lucarelli: “Ho sentito la notizia. Non ho niente da dire, voglio capire prima quelle che sono le motivazioni, se c’entra il Parma o meno. Non mi sento di fare nessuna dichiarazione se non che ogni giorno prendiamo bastonate in faccia, e parlo della città, della tifoseria, della squadra. Mi auguro che prima o poi tutto questo finisca perchè non ne possiamo più. Se sarà difficile poter giocare domenica? E’ da tanto che è difficile giocare, non è da ora. E’ da novembre, per tutta una serie di motivazioni stiamo andando avanti, lo facciamo per le persone che ci stanno dietro, ma verrebbe voglia veramente di chiudere tutto. Sta diventando una farsa, e lo dico con tristezza, perchè è tutto uno schifo”. Così riporta il sito locale parmafanzine.it  

10.29 Via Twitter arriva la reazione del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti: "Arrestato il presidente del Parma Giampietro Manenti. Arrestato Manenti. Lo dissi da subito: a ‪#‎Parma‬ nessun spazio per i disonesti. Non è mai stato chiaro da dove sarebbero arrivare i soldi, e abbiamo fatto bene a non dialogare con certe persone. Nessun sciacallo tocchi i parmigiani, la città e la nostra squadra. ‪#‎SaveParma‬".

Lo dissi da subito: a #Parma nessun spazio per i disonesti. Nessun sciacallo tocchi i parmigiani, la citta' e la nostra squadra. #SaveParma

— Federico Pizzarotti (@FedePizzarotti) 18 Marzo 2015

10.46 Intanto il giornalista de "La Gazzetta dello Sport"; Sebastiano Vernazza su Twitter annuncia:

Comunque il #Parma risulta essere ancora della Dastraso, non di #Manenti. #sapevatelo

— Sebastiano Vernazza (@GazzaVernazza) 18 Marzo 2015

11.02 Ci sarebbero arresti anche alla Ragioneria di Stato.

#Riciclaggio: perquisizioni nella sede Ragioneria Stato per inchiesta in cui coinvolto anche #Manenti, arrestato oggi

— Tg La7 (@TgLa7) 18 Marzo 2015

11.09 Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, è intervenuto ai microfoni di TMW in merito all'arresto del presidente del Parma Giampietro Manenti: "Si è rivelato poco attendibile, come del resto avevamo capito da un po'. Soprattutto si era fatta una riflessione circa questi famosi capitali da dove sarebbero arrivati, una situazione poco chiara che abbiamo scoperto essere tale prima che arrivassero. L'arresto di Manenti è l'epilogo tragicomico di tutta questa situazione. Novità su fronte acquisto della società? "Sì. Anche ieri ci ha scritto l'ex titolare del Frosinone, verranno fatte le opportune verifiche".

11.10  Il procuratore della Repubblica di Parma Salvatore Rustico ha chiarito che il procedimento avviato dagli inquirenti romani al momento non ha connessioni con le indagini condotte a Parma e che sarà compito dei magistrati valutare eventuali legami giudiziari con la vicenda Parma Fc.

11.15 Conferenza stampa degli inquirenti a Roma. 

L'indagine dura da tre mesi. 22 arresti (21 in carcere, 1 ai domiciliari) e 65 perquisizioni tra Catania, Palermo, Milano, Parma, Sassari e altre città".

Le parole di Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Roma: "Il gruppo di soggetti che ha operato con frode informatica e perquisizioni tra il 10 febbraio e il 13 marzo aveva realizzato trasferimento di denaro da un istituto di primaria importanza svizzera verso altri conti: 10 milioni di dollari e poi successivamente di 30 milioni di euro. Poi le somme erano state trasferite in un altro paese europeo. Abbiamo chiesto al gip che le condotte di reate siano aggravate dal cosiddetto metodo mafioso. Raramente capita di poter coniugare in modo così preciso e puntuale due caratteristiche che dovrebbero essere di ogni attività di indagine, cioè professionalità e tempestività. C'era la necessità di interrompere condotte di reato estremamente gravi che erano in atto e che si sarebbero portate a compimento senza i provvedimenti presi questa mattina

Oltre 20 milioni di euro sono stati distratti da un fondo pubblico e hanno preso strade diverse da quelle istituzionali per le quali erano state istituite. Attraverso decine di spostamenti e operazioni, ben 13 milioni transitati su conti correnti intestati a persone fisiche, a società, direttamente al commercialista liquidatore. Altri 6 milioni di euro transitati su conti correnti di società intestate a due fratelli, uno funzionario di Ragioneria generale dello Stato e uno consulente finanziario. Per questo arresti per peculato. Durante queste indagini sono emersi gli indizi per arrivare a un'altra vicenda che riguarda 17 degli arrestati. Si era formato un gruppo agguerrito per fare hackeraggio su sistema di banche, che ha operato partendo da Roma. Gli esperti informatici avevano il compito di creare la provvista per decine di carte di credito sottratte ai legittimi titolari o clonati. Poi la provvista veniva trasferita su altri conti da altri esperti. In alternativa c'era un'aggressione informatica ai sistemi bancari per operare trasferimenti di denaro da conti accesi in quegli istituti ad altri aperti in Paesi stranieri in particolare Spagna e Brasile e intestati soprattutto a onlus. I trasferimenti sono stati simulati come attività di beneficenza con prospettiva di rientro delle somme verso i componenti del gruppo decurtate di percentuale che rimaneva ai conti delle fondazioni.

Per quanto riguarda il Parma, ecco cosa è stato scoperto: "Attraverso le intercettazioni è emerso un accordo in base al quale il gruppo avrebbe, attraverso l'utilizzazione delle provviste finanziarie caricate su carte di credito clonate, messo a disposizione di Manenti la somma di circa 4 milioni e mezzo di euro per acquistare il Parma. Lo avrebbe fatto attraverso un meccanismo banale: attraverso la spendita delle somme caricate sulle carte di credito in operazioni commerciali varie, da acquisti di gadget a sponsorizzazione e acquisti abbonamenti, per far arrivare la somma nella disponibilità di Manenti. Ci sono state difficoltà tecniche a effettuare operazione di riciclaggio e fino a questo momento non si era creata la disponibilità finanziaria per Manenti. Poi questa mattina siamo entrati in azione".

12.02 Sono cinque i presidenti di società sportive arrestati nel corso degli ultimi anni

GIAMPIETRO MANENTI (PARMA) per peculato, riciclaggio ed autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso. 

ANTONIO GOZZI (VIRTUS ENTELLA)  per corruzione internazionale

MASSIMO ROMAGNOLI (ORLANDINA)  per favoreggiamento alle FARC e tentata cospirazione contro dipendenti e funzionari degli Stati Uniti

RAFFAELE TRAPANI (PAGANESE) per truffa ai danni dell’INPS

GIOVANNI CITARELLA (NOCERINA) per aver pagato in nero i suoi calciatori e dipendenti dal 2008 al 2012

12.08 IL PIANO DI MANENTI PER ACQUISTARE IL PARMA  

Come riporta "Panorama" il presidente si era rivolto ad Angelo Augelli, uno dei capi di un gruppo specializzato in frodi informatiche transnazionali. Il piano di Augelli e Manenti, stando alle accuse, è quello di utilizzare 4 milioni e mezzo di euro, ottenuti con carte di pagamento clonate e conti correnti hackerati, per poi farli arrivare nelle casse del club come corrispettivo per l’acquisto di biglietti, merchandising e sponsorizzazioni inesistenti. Gli hacker incassavano 60%, riciclatori il 10%. In 2 minuti trasferiti 30 milioni di euro

Ecco l'articolo a cura di Floriana Bulfon

"Avrei un cliente pronto a sponsorizzare con carta di credito, da farsi anche in banca (totale 4 milioni e 500 mila)", scrive in un sms Augelli a Manenti intercettato dal Nucleo tributario della Guardia di Finanza di Roma. E precisa subito dopo: "Il tutto ovviamente quando il Parma sarà di tua proprietà".E così quando Manenti diventa presidente del Parma per 1 euro, accollandosi 100 milioni di debiti, dopo averlo comprato dalla cipriota Dastraso Holding dell’albanese Rezart Taci, che a sua volta era entrata in possesso della società acquistandola a fine anno da Tommaso Ghirardi, in un passaggio di scatole vuote che ha portato i magistrati a chiedere l’istanza di fallimento del club, il neo patron si precipita a chiamare Augelli per concordare un incontro in merito ai finanziamenti che gli servono.E Augelli sa come procedere, grazie al gruppo di tecnici a sua disposizione, capeggiati da Giuseppe Costanzo, detto Pippo, indicato da uno degli altri indagati come uno che non ci va leggero con le ritorsioni: "Ci squagliano proprio, è vicino ai Santapaola e alla mafia catanese".Per  "scaricare" subito i primi 350 mila euro tramite carta di credito basta utilizzare un Pos della società opportunamente modificato dagli hacker dell’organizzazione oppure procedere al trasferimento da banca a banca, passando da Dubai o dalla Svizzera. Simulando finte garanzie, Manenti potrà averne una da 50 milioni l’anno, rinnovabile naturalmente. Per il disturbo Augelli richiede appena 300 mila euro, con tanto di fattura fittizia "per servizi di consulenza sulla verifica della sicurezza presso lo stadio Tardini e il centro sportivo di Collecchio",  a favore della Delta sas, società di investigazioni private intestata a sua madre.Manenti si sarebbe dato un gran da fare per attivare l’operazione di scambio tra le banche, ma Monte dei Paschi non avrebbe permesso di effettuare l’operazione. Con la banca senese Manenti sembra proprio non andare d’accordo, tanto che, proprio in quei giorni in cui si affatica per far passare l’operazione, fa sapere che la banca per problemi tecnici, per lui inspiegabili, non è riuscita a bonificare i soldi degli stipendi che a Parma i dipendenti aspettano da mesi.Può partire però il meccanismo delle carte di credito e Augelli si affretta ad andare a Parma per fare subito un test così da scaricare tramite i Pos il denaro. E le carte devono essere tante, "tante fino a quando non lo squaglia (il Pos, ndr)". Perché quello del Parma Calcio è un grande affare.E se non bastasse Manenti rende noto di aver trovato anche due fondazioni su cui far transitare i soldi, quelle del resto sarebbero la specialità della banda. Il gruppo sarebbe riuscito infatti a entrare persino nel server della Banca UBS di Zurigo prendendosi 50 milioni di dollari dal conto corrente di una holding per poi trasferirli sul conto corrente di un presunto ente benefico, il Movimento Vibra Joao XXIII, di fatto da loro gestito. Operazioni complesse come quella di trasferire 1 milione e 600 mila euro sui conti di una fondazione a Fortaleza, in Brasile, simulando una donazione, per poi ricevere dalla stessa indietro il 60 per cento della somma investita, 960 mila euro, facendo perdere le tracce della provenienza illecita dei soldi. E tra le accuse, nell’inchiesta coordinata dai procuratori aggiunti Nello Rossi e Michele Prestipino che ha portato all’arresto di 22 persone, viene contestato anche il reato di autoriciclaggio, così come prevede la norma entrata in vigore a gennaio 2015. Con tanto di aggravante del metodo mafioso.Far girare i soldi non sembra essere un problema per Augelli e Adelio Zangrandi, il promotore dell’organizzazione, che entusiasti  commentano subito dopo aver avviato i contatti con Manenti: "Ottimo, dai praticamente ce lo ricompriamo noi il Parma". L’obiettivo è inserire la società nel meccanismo dei loro traffici illeciti, utilizzando il flusso di denaro che girerebbe attorno al club attraverso attività di trading con il flusso di cassa disponibile servendosi proprio del Parma Calcio per ricevere fittizie donazioni mascherate da sponsorizzazioni e provenienti dai fondi scaricati da server bancari grazie ai tecnici di fiducia. E dire che solo pochi giorni fa Manenti sentenziava: "Ho un piano di risanamento che sarà difficile smontare anche da parte della Procura. E quel piano sarà la salvezza del Parma Calcio".

12.51 La Guardia di Finanza si trova ora all’interno degli uffici dello Stadio Tardini. Probabile che stiano completando il loro lavoro di perquisizione per raccogliere tutta la documentazione sul caso che ha portato agli arresti di questa mattina. Lo riporta il sito locale parmafanzine.it

12.54 Senza punto di riferimento? Non c'era neanche prima". Questo è il commento di Sandro Melli, team manager del Parma a TMW. "Navighiamo a vista, non sappiamo cosa aspettarci né cosa fare in questo momento. La riunione? Dobbiamo parlare di come comportarci e confrontarci nuovamente. Domani Lucarelli sarà in Tribunale, vedremo chi sarà con lui"

13.23 Il direttore dell'area tecnica del Parma, Antonello Preiti ha commentato la situazione del club ducale dopo l'arresto di Manenti. "Eravamo tutti concentrati sulla data del 19, bisogna conoscere le motivazioni di questo provvedimento della magistratura ma noi teniamo duro. Se per Parma-Torino ora rimane difficile pensare ad una disponibilità dello stadio? L'interlocutore per noi non c'era comunque, dovevamo attendere il 19, quindi domani sapremo qualcosa di più. Lo staff e i dirigenti continuano nella loro attività, l'obbligo di tutti era quello di continuare. Da qui a domenica ci sono tre giorni e si faranno delle considerazioni giorno dopo giorno. Al di là di questo arresto è il 19 la data che conta. La stagione potrebbe terminare qua è vero, ma c'è la speranza che non sia così. Se mi aspettavo un finale del genere per Manenti? Non mi aspetto mai niente da nessuno, non conoscendo la persona io in cuor mio spero sempre che si possano risolvere i problemi. Chi opera in questo tipo di situazioni si sarà sicuramente accertato di aver fatto le giuste valutazioni".