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SAMPDORIA, cercasi attaccante di razza

È pur vero che non hanno giocato granché: 641 minuti Lopez, 815 Eder, 113 Pozzi e 511 Icardi. Però è anche vero che quello degli attaccanti che non segnano è uno dei problemi principali della Sampdoria. L’anno scorso proprio dall’attacco...

Redazione ITASportPress

È pur vero che non hanno giocato granché: 641 minuti Lopez, 815 Eder, 113 Pozzi e 511 Icardi. Però è anche vero che quello degli attaccanti che non segnano è uno dei problemi principali della Sampdoria. L’anno scorso proprio dall’attacco risistemato (la coppia Eder-Pozzi) sono arrivati i gol che hanno portato il Doria in serie A. Ma è sempre un po’ così: se hai un attaccante che la butta dentro, che sa inventare il gol dal nulla, come si dice, è più facile cavarsela. E quest’anno la Sampdoria deve cavarsela.

Per dire, l’ultimo gol di quelli lì, nati dal nulla, lo fece proprio Maxi Lopez contro il Siena. Rimessa laterale, Lopez è voltato spalle alla porta e marcato ma in uno straccetto di campo di gioco riesce a girarsi e a calciare nell’angolo lontano. Sono i gol dell’attaccante, i gol che ti fanno vincere una partita (e infatti contro il Siena la Samp vinse proprio grazie a quella rete). Sono i gol che su basi statistiche vanno quasi “aggiunti”. Nel senso che la squadra non si è dovuta fracassare a costruire, non ha dovuto giocare compatta, non con il giropalla, non con il lancio o il passaggio preciso a salire, non con la sponda di Icardi o Eder per il centrocampista. La Sampdoria di questo pezzo di stagione sta facendo fatica per mille motivi ma uno è anche, semplicemente, questo. Icardi sta facendo non mille, di più, ma non si può chiedere a un diciannovenne di avere già i colpi (comunque si intravvedono) dell’attaccante veterano. Soprattutto se là davanti è da solo.

Nei pomeriggi infiniti a Bogliasco con Mazzarri allenatore, al cinquecentesimo schema offensivo provato dal tecnico di San Vincenzo, Antonio Cassano sbottava: «Basta mister, schemi, schemi... Cacciate su la palla che qualche cosa succede». Mazzarri diventava matto, lui che con il suo gioco a fisarmonica ha sempre costituito la fortuna degli attaccanti che ha allenato: Cavani, Pazzini, Bonazzoli, Bellucci e via cantando non hanno mai segnato tanto come con Mazzarri in panchina. Però un po’ di ragione Cassano aveva. Quanti gol ricordano i tifosi blucerchiati nati davvero dal nulla. Palla ferma a Cassano in un luogo qualunque del campo, possibilmente defilato sulla sinistra e si accendeva il gioco del calcio.

Che bello, che nostalgia. Come ai tempi di un altro tipo simile, Roberto Mancini. Sebbene fosse uno squadrone in ogni settore del campo, la Sampd’oro che si impose contro il meglio del mondo (Ferrara ricorderà bene) non disdegnava schemi elementari: lancio lungo a Mancini, invenzioni piroettando e assist a Vialli. Adesso non si può e questo deve rendere un bel po’ di merito alla Samp appena risalita in serie A. Quello di Lopez contro il Siena è stato l’unico gol inventato dal niente, l’unico gol tipico di quelli lì da attaccante vero che pesa come il piombo alla fine della stagione. Per fare gli altri la Samp s’è fatta il mazzo (quando non è accaduto su calcio piazzato, che comunque vuol dire spazio e situazione pericolosa conquistati): Lopez su azione manovrata altre due volte, Eder su rigore e uno-due proprio con Lopez, Maresca punizione e rovesciata dopo corner, Munari due tap in frutto di pressione sugli avversari, Poli su sviluppi di calcio piazzato e su azione in velocità, Pozzi su rigore, Costa e Gastaldello da calcio piazzato, Icardi, Krsticic ed Estigarribia su azione.

All’inizio della stagione partita con il preliminare di Champions League e terminata con la retrocessione, Di Carlo si macerava spesso. Cassano e Pazzini erano giù e lui aspettava da loro proprio questo: il gol inventato, l’accensione della scintilla. A quella Samp, più di ogni altra cosa mancò un attaccante di quel tipo. Pozzi era infortunato e il suo contributo fu purtroppo tardivo.

La società dovrà fare i conti con questa situazione, non dovrà assolutamente trascurarla se non vorrà trovarsi nuovamente in situazioni complicate. Quasi tutte le squadre che lottano per salvarsi hanno una risorsa del genere: Miccoli a Palermo, Bianchi al Torino, Borriello al Genoa, Gilardino e Diamanti a Bologna, Pellissier a Verona, Denis per l’Atalanta, Di Natale a Udine. Il Chievo ha rispolverato Paloschi che ha fatto 5 gol in 255 minuti (uno ogni 51) mentre soltanto il Siena, il Pescara e il Cagliari stanno trovando un po’ di difficoltà simili a quelle doriane.

Con Lopez e Pozzi reduci da operazioni, Eder finora molto spesso fuori causa per problemi muscolari, un campionato Under 20 incombente su Icardi, il mercato di gennaio è un’opportunità da sfruttare. Quantomeno, va valutato molto attentamente il rischio di non intervenire.(secoloXIX.it)