ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Ranieri: “Calcio deve essere ultimo a ripartire. Tamponi per controlli? Non possiamo scavalcare i cittadini…”

Ranieri (Getty images)

ll tecnico della Sampdoria e la possibile ripartenza della Serie A

Redazione ITASportPress

Il Ministro Spadafora ha parlato nelle scorse ore di ripartenza dello sport e anche del calcio con la possibilità di allenamenti a partire dal 4 maggio, ma c'è chi, come Claudio Ranieri, non è convinto sia la cosa giusta e, anzi, crede che il pallone sia l'ultimo settore del Paese a dover ripartire.

Parlando al Corriere della Sera, il mister della Sampdoria non ha fatto giri di parole per spiegare la sua posizione, per altro già nota da tempo: "Siamo una delle industrie più a rischio. E non vorrei che la fretta ci portasse a commettere degli errori", ha detto Ranieri. "Prima del calcio deve ripartire il Paese. Hanno ragione la Pellegrini e Fognini. Non c’è solo il pallone. Anzi dico di più: essendo il nostro uno sport di contatto, dovrebbe essere l’ultimo a rimettersi in moto, sicuramente dopo le altre discipline per natura più distanziate, come per esempio nuoto e tennis".

PRIVILEGI - Si parla di Serie A e di un protocollo da seguire con tamponi costanti. A tal proposito Ranieri mostra la sua grande umanità e lealtà verso il prossimo: "In questo momento c’è gente che ne ha più bisogno di noi. Non possiamo scavalcare i cittadini, non sarebbe né giusto, né etico. Ho degli amici che sono stati ammalati e il tampone non sono riusciti a farlo perché non se ne trovano e perché non ci sono i reagenti".

MAXI RITIRO - E sulla possibilità di un ritiro di tre o quattro mesi: "I giocatori sono chiusi in casa da quasi due mesi e stanno dando i numeri. Tra un po’ parlano con i muri... Molti sono da soli, con la famiglia lontana. E dovrei portarli in ritiro un altro mese con la prospettiva di tenerli isolati anche durante le partite? Sarebbero quattro mesi di clausura, non è credibile. Non possiamo metterli in carcere".