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L'ATTACCANTE

A tutto Berardi: “Al Sassuolo sono cambiato. Una big? Se arriva offerta…”

Berardi (getty images)

"Io una bandiera? Essere considerato tale mi rende orgoglioso. De Zerbi malato di calcio"

Redazione ITASportPress

Autore di una grandissima stagione in maglia Sassuolo, Domenico Berardi ha rilasciato un'intervista a Nero&Verde parlando della sua crescita nell'ambiente emiliano e delle possibilità passate e futuro di partire per il definitivo salto di qualità.

Berardi: "Sono cambiato e se arriva offerta..."

 Berardi (Getty Images)

"La prospettiva di andare in una grande squadra c'è sempre stata. Ho rifiutato delle squadre importanti perché in quel momento non mi sentivo maturo e volevo ancora cercare di maturare in questa società e ho rifiutato proprio per quello, non perché non avessi la voglia di non andare in un grande club", ha raccontato Berardi. "Poi con gli anni sono maturato, sto crescendo, e se un domani arrivasse la chiamata di un grande club ovvio che la valuterò. Se il progetto mi piacerà, se avrà le caratteristiche del divertimento e di essere protagonista lo valuterò".

PERSONALE - "Come sono io come persona? Sono nato col pallone sotto braccio, lo portavo anche a letto, me lo dicono ancora i miei: dormivo col pallone e mi risvegliavo col pallone sotto al braccio. Io cerco sempre di divertirmi quando vado in campo. Anche qui a Sassuolo cerchiamo di divertirci, prima dell'allenamento facciamo sempre due tocchi e chi perde prende uno schiaffo. Devi passare una bella giornata, devi divertirti, questo mestiere è bello per questo, devi dare il 100% negli allenamenti. Non mi piace molto parlare davanti ai microfoni ma quando entro in campo cerco sempre di dare il massimo e di vincere le partite, non mi piace perdere. Devi sempre cercare di portare dei risultati importanti perché un domani questo mestiere finirà e quando ti guarderai alle spalle potrai dire 'ho dato tutto me stesso, sono contento così'".

CRESCITA - "Se sono cambiato e come? Berardi è cambiato in tutto perché prima facevo delle sciocchezze per puro istinto, ero istintivo, mi veniva da fare una cosa e la facevo. Adesso prima di fare una cosa conto fino a 10 e mi riesco a gestire. Il rapporto con gli arbitri è cambiato perché sono cambiato io. Cerco sempre di dargli una mano e di comportarmi nel migliore dei modi".

SASSUOLO - "Io una bandiera? Essere considerato tale mi rende orgoglioso. Magnanelli è da più anni qui, io ho preso spunto di lui, ho preso tante cose positive da lui, tanti insegnamenti. Mi sento anch'io una bandiera, sono qui da tanti anni. Abbiamo fatto un magnifico cammino insieme e spero di aver dato qualcosa di bello a questo ambiente, come loro lo hanno dato sempre a me aiutandomi in campo, dai tifosi, al club, al dottor Squinzi e alla dottoressa Spazzoli, li ringrazierò sempre perché mi sono stati sempre vicino".

DE ZERBI E NAZIONALE - "Mister De Zerbi è malato di calcio. Vive solo per il calcio e si vede. Ha portato grossissimi risultati, anche negli allenamenti è sempre un martello, ma anche lui è una grandissima persona, cerca sempre di insegnarti la sua idea di gioco. A me ha dato davvero tanto". Sulla Nazionale: "Non pensavo di avere un rendimento così proficuo. Mi hanno aiutato i più grandi, c'è un bel gruppo. Le ultime volte che sono andato ho fatto bene e spero di continuare a far così".

 Sassuolo Berardi, getty images
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