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Ancelotti: “Vorrei un Napoli con la cazzimma dell’Atletico Madrid”. E quella clausola nel contratto…

"A Madrid il motivo che scatenò le discussioni con Florentino Perez fu una sostituzione che feci a Bale"

Redazione ITASportPress

Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista a Il Napolista. Tanti gli argomenti trattati: dal presente con la squadra partenopea, al passato con un clamoroso retroscena legato al Real Madrid. Ma anche futuro, con la voglia di fare bene e tirare fuori il massimo dai suoi calciatori.

NUOVO CARLETTO - Il primo argomento è il modo di allenare e l'approccio del tecnico alla squadra: "Cosa è cambiato in me negli anni? È cambiato che non sono più rigido, ora sono elastico. Rimango rigido nei principi che sono legati all’organizzazione della squadra, al movimento senza palla, alla velocità del gioco, a una difesa aggressiva. Sono però diventato elastico nell’applicazione di questi principi che rimangono rigidi. Penso che il possesso palla è importante per aver il controllo di gioco, ma dev’essere finalizzato. Basta guardare com’è il cambiamento il ruolo del portiere. Oggi gioca con la squadra. Le statistiche dicono che i giocatori che toccano più la palla sono i due difensori centrali e il portiere. Per me c’è qualcosa che non quadra. Fare un possesso palla basso è naturalmente più facile, più semplice, ma è poco efficace".

NAPOLI - "Il Napoli è una squadra che ha una chiara identità. Quando abbiamo perso l’identità sul campo, quando abbiamo perso questa chiarezza, ci siamo un po' smarriti. Adesso capita molto di meno rispetto alla parte iniziale del campionato. Obiettivamente, partite sbagliate nell’ultimo periodo ce ne son state poche. Sicuramente Milano". Prendendo come riferimento l'ultima partita dell'Atletico Madrid in Champions League contro la Juventus e il solito atteggiamento della squadra di Simeone, Ancelotti rivela: "L’Atletico Madrid non gioca male, ti fa giocar male. Non ti fa giocare come tu vorresti. A me piace il loro stile". "Cosa vorrei in più dalla mia squadra? Io credo che alla fine la qualità del gioco paga sempre, però la qualità del gioco deve essere supportata da tanti altri valori altrettanto importanti che sono la determinazione, la cattiveria in certe circostanze, la personalità, la responsabilità che uno si deve prendere. Quella che a Napoli si chiama cazzimma. Mi piacerebbe un Napoli così". E ancora sulla stagione e la sua squadra: "La migliore gara fin qui giocata? Col Psg a Parigi. Mi piacque la personalità, la voglia di giocare, di comandare il gioco, di avere chiarezza. Preparammo molto bene la partita. È più facile preparare le partite in Europa che in Italia. Perché a livello tattico da noi c’è uno studio particolare delle squadre avversarie".

STADIO - "Clima 'freddo' al San Paolo? Ci piacerebbe avere più tifosi allo stadio. Forse avremmo avuto qualche punto in più, anche se obiettivamente non è che avremmo potuto farne tanti di più. C’è anche da dire che lo stadio è quello che è. Obiettivamente, se io fossi un tifoso del Napoli, non mi verrebbe tanta voglia di andarci. È scomodo per una serie di motivi".

RETROSCENA - Ma non solo Napoli nell'intervista rilasciata dal mister azzurro. Anche il passato, con una clamorosa rivelazione che risale ai tempi del Real Madrid: "A Madrid il motivo che scatenò le discussioni con Florentino Perez fu una sostituzione che feci a Bale in una partita col Valencia. Doveva passare la palla a Benzema che avrebbe fatto gol a porta vuota e invece tirò. Lo tolsi e scoppiò il casino. Il Napoli non è una squadra egoista. Assolutamente no. Forse per un attaccante l’eccesso di altruismo è un limite. Forse. Un po’ di egoismo serve, a patto che non sia esasperato". E tornando ai suoi attaccanti: "È brutto dirlo però se gli attaccanti avessero un briciolo di egoismo in più, potremmo ricavarne qualche vantaggio".

CURIOSITA' - Infine, la sorpresa nel contratto di Ancelotti e una clausola definita con il presidente De Laurentiis: "Il regalo che abbiamo messo nel contratto è che il presidente De Laurentiis deve farmi incontrare De Niro", ha concluso il mister del Napoli.