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PARLA GASPERINI

Atalanta, Gasperini: “Champions? Il destino è nelle nostre mani”

Gasperini, getty images

Gasperini ha parlato del largo successo ottenuto in casa contro il Bologna

Redazione ITASportPress

L’Atalanta a valanga sul Bologna: 5-0 contro gli uomini di Mihajlovic, portandosi momentaneamente al secondo posto in classifica, in attesa della sfida tra Lazio e Milan. Il tecnico della DeaGian Piero Gasperini ha commentato il successo ai microfoni di Sky Sport: “Sappiamo che nel campionato italiano ogni partita ha la sua storia. Il Bologna ha messo in difficoltà tante squadre, ma il campo ha mostrato un’Atalanta che sta molto bene”.

SULLA PARTITA – “Abbiamo avuto un po’ di frenesia nella fase iniziale, in questo momento l’ottima condizione ci ha portato fuori giri e a sbagliare sul piano tecnico, soprattutto nei passaggi decisivi. Con più lucidità le cose sono andate per il verso giusto”.

CHAMPIONS E SECONDO POSTO – “Siamo in Europa per il quinto anno, lo dice la matematica. Per la Champions non so quanti punti servano, sappiamo che nelle prossime cinque partite le altre squadre devono sperare in un nostro passo falso per prenderci. In tre punti ci sono un sacco di squadre, tutte forti. Il destino è nelle nostre mani, ci siamo posti questo traguardo”.

SU MALINOVSKYI – “È venuto qua come centrocampista, io con il tempo gli ho chiesto una posizione simile a quella di Ilicic. Ha faticato all’inizio, anche se ha fatto vedere grandi capacità balistiche. Poi nel tempo ha migliorato la posizione, partecipando di più al gioco. È un attaccante atipico, finisce per fare molti gol e assist. Quest’anno ha avuto problemi con il Covid e con un’ernia, adesso che sta bene sta facendo un finale di stagione strepitoso".

SUL MERCATO – “Perdere i giocatori? È successo dal primo anno, sono andati via in tanti, quando arrivavano le squadre offrivano sette, otto, dieci volte ciò che offrivamo noi. Era un po’ la storia dell’Atalanta, poi nel tempo abbiamo cambiato target che non è più lo stesso di cinque anni fa. Alla fine per la famiglia Percassi i bilanci sono legge, non potranno mai andare a comprare un giocatore che costi 50 milioni di euro o garantire contratti faraonici”.

SUPERLEGA – “Noi abbiamo rischiato di non giocare più. Potevamo essere tutti a casa per salvare le 12 società, meno male che hanno fatto una retromarcia. Per cosa giocavamo altrimenti? A cosa sarebbe servita la Coppa Italia? Il calcio è amato in tutto il mondo, dà speranza. Se dobbiamo giocare in bicicletta e gli altri con la Ferrari…”.

ANCORA SULLA SUPERLEGA – “Tutto è migliorabile, ma si fa in base alle proprie possibilità. Sono migliorate tante cose, adesso ci sono possibilità di spesa diverse e di offrire contratti maggiori, senza mettere a rischio che il calcio sparisca. Se la Superlega diventasse realtà, non è detto che i Percassi debbano chiudere. Per fortuna c’è la gente che capisce benissimo, anche i giocatori e gli allenatori come Klopp e Guardiola. Lunedì ero convinto che fosse tutto finito. Il campionato non avrebbe avuto più valore, né la Champions. Se ci avessero invitato non sarei andato”.

 Gasperini, getty