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Atalanta, Gomez si racconta: “Con Simeone litigavo ogni giorno. Scudetto? Non sarebbe una follia pensarci…”

Alejandro Gomez Atalanta (Getty images)

"Coronavirus? Mi mancano i 25 minuti di macchina tra Bergamo e Zingonia con la mia musica pensando all’allenamento"

Redazione ITASportPress

Non si pone limiti Alejandro Papu Gomez, attaccante e capitano dell'Atalanta. Nonostante il campionato di Serie A fermo per l'emergenza coronavirus, impossibile non pensare anche solo in parte al campo e alla conclusione della stagione. Intervenuto nel corso di una diretta Instagram in compagnia della nota pagina Cronache di Spogliatoio, l'argentino si è raccontato a tuttotondo.

MOMENTO - "Siamo divisi a metà. Alcuni sono rimasti fuori dal centro sportivo con le famiglie e i single sono rimasti all’interno di Zingonia. Cerchiamo di parlare ogni giorno e capire cosa fare o non fare, per parlare del calendario e di quanto riprenderemo", ha detto il Papu riguardo alla situazione della squadra in isolamento. E ancora: "Mi mancano i 25 minuti di macchina tra Bergamo e Zingonia con la mia musica pensando all’allenamento. Per me quello è il momento in cui sono più solo, lo ritengo più mio. Mi manca molto".

PASSATO - Una parentesi anche sugli anni passati, il rapporto con il Cholo Simeone e i tempi del Catania: "Simeone mi faceva giocare come ala nel 4-3-3. Io ero abituato a fare il trequartista e dicevo: ‘Se faccio tutta la fascia mi stanco e non arrivo lucido in porta’. Ci litigavo i primi giorni e iniziavano discussioni pazzesche. Avevo 19 anni e rispondevo. Poi sono cambiato in meglio per fortuna e mi disse: ‘Il giorno che andrai in Europa farai l’esterno d’attacco perché sei piccolo e veloce’. Lo Monaco a Catania mi vide in Independiente-San Lorenzo con recuperi in fase difensiva e mi prese per fare il tridente con Mascara e Maxi Lopez. Con Gasp e il lavoro nell’Atalanta mi sono evoluto in seconda punta".

AMBIZIONE - Curioso anche come si torna a parlare di Atalanta e della volontà di migliorarsi, dettata anche dalla forza della moglie: "Linda mi dice sempre che vuole vincere lo Scudetto e la Champions. Lei è molto ambiziosa. Mi ha detto: ‘Ancora non ho capito perché non state lottando per lo Scudetto’. Io le rispondo: ‘Calma, siamo l’Atalanta’. Come il presidente Percassi che ogni anno chiede la salvezza. Probabilmente se non perdevamo qualche punto stupido potevamo avere 5 o 6 punti in più ed essere più vicini allo Scudetto. Mancano ancora 12 o 13 giornate. Per quello che facciamo non sarebbe una follia pensare allo scudetto". E sulla Champions: "Quando abbiamo pescato il Valencia ho detto: ‘Loro hanno pensato di aver avuto fortuna ad averci pescati’. Adesso nessuna squadra ci vuole incontrare perché nessuna squadra sa cosa può accadere con noi. Non avere esperienza in questa competizione ci rende la testa più libera. Siamo la mina vagante insieme al Lipsia, una formazione tosta che gioca bene".