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Atalanta, Ilicic rivela: “Nel calcio odio due cose: una è il riscaldamento e l’altra…”

Ilicic (getty images)

"Il mio soprannome da sempre è JoJo che è quello che usa anche mia mamma"

Redazione ITASportPress

Tra i grandi protagonisti della stagione dell'Atalanta, Josip Ilicic, trequartista sloveno della Dea, ha parlato ai microfoni del sito ufficiale nerazzurro raccontando qualche aneddoto della sua vita, calcistica e non.

Il classe '88, si è confidato: dagli esordi nel mondo del pallone grazie al fratello, agli ultimi risultati sportivi ottenuti con la squadra di Bergamo passando per la scelta del numero e "l'odio" per il Fantacalcio.

INIZIO - "Ho iniziato a giocare a calcio 25 anni fa e ho capito subito che avrei voluto fare il calciatore. E' stato mio fratello più grande a farmi appassionare", ha detto Ilicic. "Perché il numero 72? Fin dai tempi di Palermo ho questo numero di maglia perché quando sono arrivato in Sicilia, il numero 27, quello che avevo al momento della firma del mio primo contratto da professionista in Slovenia, era occupato da Pastore e così ho deciso di invertire i numeri".

DEA E PASSIONI - La rete più bella con l'Atalanta? Quella di Dortmund. E' stato un momento emozionante per me, per i miei compagni e per tutta la città. E' stato un grande stop in area". Quale soprannome mi piace di più? Adesso mi chiamano tutti professore, ma il mio soprannome da sempre è JoJo che è quello che usa anche mia mamma". E infine, una chiusura sul Fantacalcio, spesso tema di siparietti tra giocatori e tifosi: "Ci sono due cose che mi danno fastidio nel mondo del calcio: fare il riscaldamento e sentir parlare di Fantacalcio, come se noi calciatori pensassimo a questo gioco. Noi giochiamo per la società, per la città e per noi stessi e basta".

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