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Atalanta, l’annuncio di Migliaccio: “Mi ritiro, poter scegliere di farlo è una grande vittoria”

Redazione ITASportPress

"La mia decisione è dettata anche dal fatto che qui la società mi ha proposto un bel progetto a livello dirigenziale"

Delle 289 partite giocate in Serie A, Giulio Migliaccio ne ha disputate 107 con la maglia dell'Atalanta, praticamente una seconda pelle se consideriamo anche la parentesi in Serie B con la Dea. Il centrocampista classe '81 si è confidato a L'Eco di Bergamo; ecco un estratto della sua intervista che parte con un annuncio: "Mi ritiro. Sto bene, sono integro, sono in Serie A ormai da tredici anni. Poter scegliere di farlo è una grande vittoria. Non lo devi far decidere agli altri. A questi eventi ti prepari, lo senti dentro che è il momento giusto, nell'ultimo anno ci ho pensato tanto. E considero naturale smettere qui: da atalantino ho cominciato in Serie A, da atalantino è normale finire. A gennaio potevo allungare di un paio d'anni la mia carriera, ma poi avrei perso l'identità. Non penso all'ingaggio. La mia decisione è dettata anche dal fatto che qui la società mi ha proposto un bel progetto a livello dirigenziale".

FUTURO - "A settembre mi iscrivo al corso per direttori sportivi, devo imparare e potrò collaborare con un big come Giovanni Sartori. Voglio studiare, ho sete di sapere, ci metterò tutta l'umiltà possibile. I Percassi mi hanno chiamato e mi hanno detto: 'Giulio, tu sei da Atalanta". E' stato come ripetere tutte le partite in Serie A. Perché se ti dicono così, significa che sei una persona giusta... Vado va, vado che è meglio...".

OBIETTIVO - "Adesso lo dobbiamo dire: vogliamo l'Europa. Io mi alleno ogni giorno come se dovessi giocare ogni gara. Non mollo. Mai".

GASPERINI - "Se ci fossimo incontrati dieci anni prima avremmo fatto meraviglie insieme. Lui è un valore aggiunto di questa squadra, ha idee chiare, giuste, efficaci. Mai trovato un allenatore così preparato. Il mister è stato molto corretto con me, ha fatto la scelte dei giovani e questo è il bene dell'Atalanta, quindi anche il mio. Mi sono messo a disposizione, capisci che puoi essere utile nello spogliatoio. Io e Raimondi".

EPISODIO - "Vorrei cancellare l'entrata scomposta su Chochev del Palermo, la scorsa stagione. Rosso dopo venti secondi: non mi appartiene, non sono un violento. Duro, ma leale".

TITOLI DI CODA - "Ringrazio tutti coloro che ho incontrato in questi vent'anni. Ringraziamenti specialissimi a mia moglie Maria, donna straordinaria, e ai miei procuratori Francesco Caliandro e Diego Nappi che mi hanno sempre consigliato al meglio".

L’intervista completa in edicola con “L'Eco di Bergamo”