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SERIE A

Cagliari, Giulini: “Dovevo cambiare prima Di Francesco. Se sarà B…”

Cagliari Giulini (getty images)

Il presidente rossoblù sulla stagione dei sardi: "A tratti mi sono sentito tradito dal gruppo"

Redazione ITASportPress

Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, ha parlato nelle scorse ai microfoni di Radiolina relativamente alla stagione difficile dei rossoblù e alla corsa alla salvezza da qui al termine dell'annata. Il numero uno dei sardi ha difeso il mercato estivo prodotto e si è soffermato su cosa non abbia funzionato nel corso dei mesi.

Giulini: mercato, Di Francesco e Serie B

 Giulini, Getty Images

"Noi quest’anno abbiamo speso circa 10 milioni per gli acquisti e credo che entrambi i giocatori abbiamo dimostrato di poterci dare una mano e di valere quei soldi. Non penso che abbiamo sbagliato il mercato, abbiamo confermato quelli più importanti", ha detto Giulini. "Se ho un rimpianto? Volevo cambiare allenatore prima del Torino, senza nulla togliere a Di Francesco, e invece la decisione l’ho presa nella settima successiva ai granata. Avrei dovuto farlo primo. Ecco questo è forse il passo che potevo non fare".

Sul finale di stagione e sullo 'spettro' Serie B: "Il futuro non va programmato adesso che non sai in quale categoria giocherai l’anno prossimo", ha spiegato il presidente del Cagliari. "Occorre prima capire in che categoria saremo. Pensiamo a lottare fino all’ultimo secondo per restare in Serie A. Molti giocatori importanti se sarà Serie B dovranno rimanere, non è che smobilitiamo e andiamo in Lega Pro l’anno dopo. Poi ci saranno delle valutazioni da fare ma non voglio pensarci nemmeno adesso.

E ancora: "Abbiamo già dimostrato con la prima retrocessione che siamo una società che sa reagire. Chiaro che noi abbiamo un progetto che mirava a puntare qualcosa di importante nell’anno del centenario. Ci siamo riusciti per un girone e poi siamo entrati dentro un vortici. Chiaro che qualche riflessione la dovrò fare se siamo arrivati in questa situazione. Poi le valutazioni si fanno su presidenti, giocatori e allenatori. Sarà giusto rimettersi tutti in gioco visto che la programmazione non ha portato negli anni a quanto sperato, e la colpa non è del Covid".

Infine una valutazione personale: "Se mi sento tradito da qualcuno? Sarebbe sbagliato parlare di singoli. Mi è capitato di sentirmi tradito dalla squadra ultimamente ma non voglio parlare dei singoli. E anche se lo volessi fare la sensazione, anche se da fuori fate fatica a crederci, io ho l’impressione che tutti ora ad Asseminello vogliono la salvezza. Però devono dimostrarmelo sabato in campo. Non credo che nessuno pensi ad essere venduto o che stia pensando a tornare dalla rosa da cui è in prestito. Non trovo traditori in particolare però dal gruppo".

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