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Capello: “Cassano il mio grande rammarico. Serie A? Ripartire sarebbe bello ma serve sicurezza”

Capello (Getty Images)

"Se i protocolli di sicurezza vengono seguiti alla lettera, si può giocare anche in Lombardia, Veneto e Piemonte"

Redazione ITASportPress

Lunga intervista da parte di Fabio Capello ai microfoni de La Gazzetta dello Sport riguarda alla possibile ripartenza della Serie A a seguito dell'emergenza coronavirus. L'ex ct e tecnico ha detto la sua sulla possibilità di rivedere in campo le squadre: "Ripartire sarebbe molto bello. Qualche settimana fa non riuscivo a parlare di calcio: di fronte ad immagini come quelle delle bare trasportate dai camion militari nelle strade di Bergamo, sarebbe stato offensivo".

SI PUO' - Ma adesso qualcosa è cambiato e lo stesso Capello guarda avanti con più fiducia: "Ora mi sento di affermare che lo sport manca a tutti e rimettersi in moto può aiutare il paese, anche sul piano psicologico. Credo che concerti, cinema e teatri saranno vietati a lungo. Le partite, ovviamente a porte chiuse, offriranno la miglior forma di svago. Poi c’è il discorso economico. Il calcio è un’industria importante. Nella sua filiera non ci sono solo allenatori e calciatori, ma anche migliaia di lavoratori del cosiddetto indotto. Queste persone, con l’attività sospesa, sono in difficoltà economica". E ancora: "Se i protocolli di sicurezza vengono seguiti alla lettera, si può giocare anche in Lombardia, Veneto e Piemonte. La cosa importante è rispettare le regole sanitarie».

ANEDDOTO - Curioso anche l'aneddoto su Antonio Cassano: "Poco tempo fa ha dichiarato di essere profondamente cambiato dopo il matrimonio. Quando mi ha cercato per salutarmi, gli ho detto: “Non potevi sposarti a 21 anni?”. Antonio è il mio grande rammarico. Lo avevo voluto alla Roma per il suo talento straordinario", ha concluso Capello.