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Catania, Lo Monaco: “Montella più bravo di Mourinho. Al primo colloquio stava per saltare tutto per colpa…”

(Getty Images)

La Gazzetta dello Sport ha fatto tre domande a Pietro Lo Monaco nel giorno del ritorno a Catania di Montella

Redazione ITASportPress

Nel giorno del ritorno di Vincenzo Montella a Catania, la Gazzetta dello Sport ha rivolto tre domande a Pietro Lo Monaco, dirigente della squadra etnea che ebbe l'intuizione giusta portando alle pendici dell'Etna l'"aeroplanino". "Ho fatto anche io l’allenatore, qualcosa ne capisco. Lo vidi con i ragazzi della Roma, quella squadra era imbattuta. Lo incontrai e gli dissi: “Un giorno sarai con me a Catania”. E appena ci fu la possibilità lo presi. Quel Catania era chiamato “Il piccolo Barcellona” e in effetti aveva picchi di gioco notevolissimi".

Oggi, dopo anni, ha confermato quello che per primo aveva intuito? "Vincenzo è il più bravo di tutti. Ha una capacità di far esprimere sul campo il suo lavoro che è unica, forse solo Sarri lo pareggia. Mourinho, pur essendo un grande comunicatore, non ha questa dote. È un tecnico in gambissima, sa mettere il vestito giusto alla squadra. È da top club, quindi da Milan: ha mentalità vincente e cerca la vittoria col gioco, dettaglio che lo contraddistingue".

Il cappello col quale si presentò al colloquio stava per fregarlo? "In effetti gli chiesi: “Ma dove vai? A teatro?”. Glielo levai subito e insieme a molti altri aneddoti è diventato un siparietto continuo tra noi. Pensa di essere l’uomo più elegante del mondo… e io non perdo occasione per punzecchiarlo".

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