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Coronavirus, Gravina: “Il calcio non può fermarsi. Le parole di Zhang? Linguaggio che non condivido”

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Il numero uno della FIGC in seguito al caos calendari

Redazione ITASportPress

L'emergenza coronavirus rischia di bloccare il mondo del pallone. Il caos venutosi a creare per le competizioni calcistiche di Serie A e non solo, obbliga a delle riflessioni. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha lanciato un appello in un'intervista al Corriere della Sera: "Un mese a porte chiuse per il coronavirus? Non abbiamo ancora ricevuto alcuna indicazione, ma ci adegueremo nel rispetto dell'interesse generale, dobbiamo andare avanti seguendo le direttive del governo. È un'emergenza che si somma all'emergenza, valuteremo attentamente già oggi con il ministro Spadafora per capire come fare".

FONDAMENTALE - "Il calcio è uno sport che alimenta passioni ed interessi fuori dal normale e che qualche volta finisce vittima di se stesso, ma rappresenta una componente essenziale del Paese sia a livello sociale sia economico. Siamo stati seri nella discussione con il governo e non è vero che il calcio non ha a cuore la salute pubblica e gli interessi generali. Ho rinnovato l'invito all'unità e al senso di responsabilità, sia all'interno della Lega che all'esterno. Solo stando tutti insieme si risolvono i problemi e si cresce. È proprio con questo spirito che in estate avevamo chiesto di anticipare l'inizio della serie A di una o due settimane. Se la Lega ci avesse dato retta, non ci saremmo trovati in questa situazione".

POLEMICHE - Il caos generato dai rinvii delle partite ha portato anche a qualche botta e risposta molto polemico come il recente sfogo del presidente dell'Inter Steven Zhang: "Le parole di Zhang contro Dal Pino? Quello del presidente dell'Inter è un linguaggio che non mi appartiene, né lo condivido. Ognuno è responsabile di ciò che dice. Le proprie ragioni si fanno valere in una dialettica istituzionale corretta. Peraltro l'Inter sia in Lega che in Federazione è rappresentata da ottimi dirigenti. Le porte chiuse mortificano valori come la condivisione e la gioia dell'evento sportivo, ma il calcio non può più fermarsi. Dobbiamo andare avanti, rispettando le ordinanze. La salute è il bene primario, da difendere in tutti i modi. Il calcio ha mostrato maturità, attivando protocolli rigidi per controlli e quarantena, rinviando i campionati di Lega Pro e Dilettanti e garantendo la sicurezza per gli atleti. Abbiamo dato la massima collaborazione alle federazioni straniere nell'organizzazione delle partite delle nostre Nazionali".