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Coronavirus, Iago Falque: “Da solo in hotel dal 10 marzo. Aspettare vaccino sarebbe catastrofe per il calcio…”

Iago Falque (getty images)

L'attaccante sulla possibile ripresa del campionato e non solo

Redazione ITASportPress

Mesi difficile per tutti in questo momento d'emergenza per il coronavirus. Anche tra calciatori non si parla d'altro che di quarantena, soprattutto se vissuta in totale solitudine come nel caso di Iago Falque. L'attaccante ex Torino, passato al Genoa nella sessione invernale, si è raccontato ai microfoni di AS parlando della ripresa delle attività, compresa quella della Serie A.

"Dal 10 marzo sono rimasto chiuso da solo in hotel", ha raccontato il giocatore. "Quella è stata la data dell'ultimo allenamento. La mia idea era quella di venire al Genoa e dare una mano ma anche per ritrovare la forma migliore e giocare dopo l'infortunio. Purtroppo è scoppiato il virus e non ho avuto modo di trovare casa. Quindi sono rimasto in albergo", ha rivelato Iago Falque.

RIPRESA - "Sembrava dovessimo riprendere gli allenamenti il 18 maggio ma non è ancora chiaro. Mi piacerebbe tornare a giocare ma non mi piace parlare di qualcosa che non conosco a fondo, senza i dati che hanno gli esperti. Credo, però, che se il calcio deve aspettare un vaccino per tornare sarà una catastrofe. C’è molta gente che sta lavorando e lo sta facendo senza vaccino ma ripeto, non mi piace parlare senza sapere le cose, spero solo che ne usciremo e si possa guardare con ottimismo al futuro, vogliamo tornare alla normalità". E ancora sugli allenamenti: "Penso sia un controsenso: non possiamo andare al centro sportivo e correre a turni sotto uno stretto controllo medico e mantenendo le distanze e invece possiamo correre al parco. Capisco che è una situazione complicata e che chi deve decidere deve tenere molte cose in considerazione ma mi sembra senza logica".