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Coronavirus, l’Aic: “Sarebbe un peccato non terminare il campionato”

Calcagno (Getty Images)

Le parole del vicepresidente Aic Calcagno.

Redazione ITASportPress

L'Italia rimarrà in lockdown fino al 3 maggio. La quarantena forzata durerà ancora 20 giorni, tempo di capire come si evolverà il virus e quali saranno le condizioni del Paese. Per quanto riguarda il calcio il governo ha studiato tre fasi di ripresa, ma di questo se ne parlerà quasi sicuramente a fine aprile. Nel frattempo l'Aic, tramite il vicepresidente Calcagno, ha ribadito che la Serie A così come tutti gli altri campionati vanno a portati a termine.

RESPONSABILITA' - Durante un'intervista a Radio1 Rai Calcagno ha parlato di responsabilità: "Già da qualche settimana stiamo lavorando sull’ipotesi di poter andare otre il 30 giugno perché abbiamo tutti la responsabilità di mandare avanti i campionati se l’epidemia, e chi decide sulla nostra sicurezza, ci darà la possibilità di completarli. Non possiamo farci trovare impreparati, è una posizione dell’intero mondo sportivo, non esiste sull’argomento una posizione dell’AIC o delle Leghe, perché stiamo tutti attendendo che ci siano segnali importanti da chi ha la responsabilità della nostra salute. Sarebbe un peccato se, avendo la possibilità se mai l’epidemia ce lo permettesse, non si riuscisse a portare a termine la stagione”.