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Coronavirus, lo stupore di Ankersen: “C’è allarmismo e al supermercato il pane e la pasta sono finiti…”

Zielinski, getty images

Il difensore del Genoa si racconta

Redazione ITASportPress

Anche il mondo del calcio è stato inevitabilmente colpito dalle conseguenze del coronavirus. Stadi chiusi, conferenze saltate per precauzione e persino la vita privata dei calciatori ha subito delle modifiche. A parlare a Il Secolo XIX è stato il difensore del GenoaPeter Ankersen che ha commentato come si stanno vivendo questi giorni nella città.

ALLARME - "Le partite a porte chiuse? Beh sicuramente è un peccato, ma la sicurezza viene prima di tutto", ha detto il classe 1990. "Certo, sarà strano, si sentirà molto l'eco. A me è capitato di giocare a porte chiuse con la nazionale in Serbia". E sul coronavirus e come sta vivendo la città questo problema: "Non c'è panico ma mi ha molto colpito il fatto che al supermercato non ci fossero più pane, pasta, surgelati. C'è molto allarme".