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Da Scampia a Crotone passando per la Juventus: la prima volta di Mandragora contro il Napoli

La storia dell centrocampista in prestito ai calabresi dai campioni d'Italia, che rifiutò il Napoli per approdare giovanissimo al Genoa

Redazione ITASportPress

Rolando Mandragora è uno che le responsabilità se le è sempre prese. Lontano da casa a 14 anni per inseguire il sogno di diventare calciatore, esordio in Serie A a 17 marcando un certo Paul Pogba (che non era il giocatore qualunque di oggi, bensì una promessa stella internazionale) e pure capitano dell’Under 20 all’ultimo Mondiale, quello chiuso a sorpresa con il terzo posto. E le responsabilità che non si è preso semplicemente non se le è potute prendere, come quella di guidare sempre con la fascia al braccio l’Under 21 all’ultimo Europeo di categoria.

Lo stesso infortunio al piede che gli ha rovinato il primo anno di Juventus gli ha fatto perdere il commiato alla maglia degli azzurrini, ma niente paura, perché molto presto Rolly sarà accolto dalla Nazionale maggiore. E altre responsabilità in fondo sono state accettare Crotone per ripartire e giocare con continuità, pur in una squadra destinata a soffrire, e dire no al Napoli per accettare la proposta del Genoa, lui nato a Scampia che ha mosso i primi passi nella celebre scuola calcio di Ponticelli.

Venerdì sera per l’ultima di andata per la prima volta in carriera Mandragora sfiderà il Napoli, cercando di impedire agli azzurri la conquista del titolo d’inverno. A Crotone fioccano le buone prestazioni ed è pure arrivato il primo gol in A, bellissimo, contro il Benevento. Per Nicola e per Zenga è un punto fermo, come lo sarà un giorno della Juventus, che per lui ha speso 10 milioni dopo essere rimasta stregata proprio in quel debutto contro Pogba. Già, il futuro mister 10 milioni che annulla il futuro mister 100 milioni. La Juve pensa di aver visto giusto acquistando il primo e cedendo il secondo. E in Crotone-Napoli si aspetterà un’altra conferma.