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Dazn, parla l’ad: “La Serie A la vedremo così fino al 2024”

(Getty Images)

Rivoluzione epocale in Serie A per il calcio in tv

Redazione ITASportPress

Assegnati a Dazn oggi i diritti tv nazionali per il triennio 2021-24. Tutte le partite di campionato in streaming: è una rivoluzione epocale, carica di speranze e incertezze. Il tifoso non dovrà più pagare il doppio canone per la Serie A ma dovrà adeguarsi ai nuovi mezzi. Dopo l'assegnazione dei pacchetti 1 e 3, che permetteranno di vedere 10 partite di Serie A a week-end, l'ad della piattaforma streaming, Veronica Diquattro, parla all'Ansa: "Cosa cambia per l’utente? Semplice, l’esperienza del calcio in tv sarà più ricca ed interattiva, grazie all’integrazione di contenuti originali e nuove funzionalità. E il prezzo rifletterà la nostra filosofia, sarà più accessibile di quello attuale. E’ una svolta epocale. Prima di fine campionato comunicheremo le nuove offerte".

SKY NON MOLLA - Sky sta valutando se fare ricorso contro l’assegnazione a Dazn, come riporta Gazzetta.it-. In ogni caso resta ancora da assegnare il pacchetto 2, quello della co-esclusiva di 3 gare. Per questo segmento l’emittente di Comcast aveva offerto 70 milioni a stagione, la somma con gli 840 di Dazn farebbe 910 milioni, nettamente inferiore ai 973 incassati in media nel 2018-21. L’obiettivo di via Rosellini è di incrementare il valore del pacchetto 2. Per il momento Sky, cioè il principale investitore sul calcio italiano dell’ultimo ventennio, è rimasta a bocca asciutta: punta a consolarsi con le restanti 3 partite, ma non sarà scontato ottenerle, anche perché c’è la concorrenza di Mediaset. Tutto questo è l’effetto della pandemia e dei cambiamenti del mercato con l’avanzata dei new media a discapito dei tradizionali broadcaster, finora disposti a pagare profumatamente per contenuti (le dirette integrali) che ai giovani interessano sempre meno. C’è da dire, comunque, che le previsioni erano ancor più fosche e che Dazn ha convinto i club con un forte rialzo nelle trattative private, affiancata dal partner Tim che si è impegnato a dare un minimo garantito del 40% (340 milioni annui) e il supporto tecnologico.