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De Magistris tuona: “Inter-Napoli andava sospesa, ma siamo in un Paese che vive di razzismo…”

Il Sindaco di Napoli sul proprio account Twitter. Anche il numero uno di Milano contro i fatti di San Siro

Redazione ITASportPress

Basta cori razzisti, basta violenza negli stadi. Qualcosa deve cambiare. I fatti prima, durante e dopo Inter-Napoli di ieri sera devono essere gli ultimi episodi tristi e irripetibili. Uno spettacolo a cui nessuno avrebbe voluto assistire.

Tifosi accoltellati, giocatori insultati per il colore della pelle e polemiche che vanno, decisamente, aldilà del calcio giocato. A parlare di quanto accaduto nella notte di campionato a Milano, a San Siro per la sfida tra l'Inter e il Napoli, è stato il sindaco del capoluogo campano Luigi de Magistris che tramite il proprio profilo ufficiale su Twitter ha preso una netta posizione. Non solo contro gli stolti che provocato i problemi dentro e fuori lo stadio, ma contro lo Stato.

ATTACCO - "Poteva mai essere sospesa la partita Inter-Napoli in un Paese che vive sempre più di razzismo di Stato e che vede nel Governo un ministro dell'interno che dovrebbe garantire la sicurezza negli stadi ma che cantava qualche anno fa cori razzisti contro i napoletani?". Questo il suo messaggio, destinato a far parlare...

DA MILANO - A dire la sua è stato anche il sindaco di Milano Beppe Sala che tramite il proprio profilo Facebook ha mandato un chiaro messaggio. Ecco qui un estratto: "Quei 'buu' a Koulibaly sono stati una vergogna. Un atto vergognoso nei confronti di un atleta serio come lui, che porta con fierezza il colore della sua pelle. E anche, pur in misura minore, nei confronti di tante persone che vanno allo stadio per tifare e per stare con gli amici. Non mi piace, per mia natura, pensare a cosa devono fare gli altri per risolvere i problemi della società in cui viviamo. Preferisco sempre partire da cosa devo fare io. E in questo caso farò una cosa molto semplice. Continuerò ad andare a vedere l’Inter, ma ai primi "buu" farò un piccolo gesto, mi alzerò e me ne andrò".