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IL COMMENTO

De Siervo: “Calciatori hanno girato le spalle ai club dopo la pandemia”

De Siervo

Parla l'ad della Serie A

Redazione ITASportPress

Duro attacco dell'amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo ai calciatori. Intervenuto a margine al Social Football Summit allo stadio Olimpico di Roma, il dirigente ha affrontato diversi temi legati all'attualità del calcio nostrano e non solo.

CALCIO ITALIANO - "Abbiamo un problema più evidente rispetto a quello spagnolo, il nostro è un calcio che nel momento in cui è stato leader nelle competizioni non ha avuto la forza di strutturarsi per andare a conquistare determinati mercato. Il nostro è un problema legato al rapporto con la politica. In Italia il calcio e la Serie A sono stati individuati come il capro espiatorio. Una politica dove il populismo l'ha fatta da padrone e che non ha fatto nulla per combattere la pirateria. Pretendiamo un'interlocuzione seria e di programmazione, contiamo quindi sul governo Draghi affinché si chiuda questa parentesi e venga dato il giusto aiuto al calcio", ha detto De Siervo.

PANDEMIA E CALCIATORI - "Il calcio è un business a tutti gli effetti, non dobbiamo essere ipocriti: siamo l'unico Paese al mondo che si è castrato con una legge che limita e impedisce una commercializzazione libera. Una legge che ci pone dei vincoli nel vendere all'estero e non se ne capisce il motivo. La pandemia ha fatto emergere agli occhi di tutti le grandi difficoltà e le contraddizioni. Da noi, 1,2 miliardi di perdita del calcio italiano (per la pandemia, ndr) sono andati nelle mani di calciatori che con grande egoismo si sono girati dall'altra parte mentre i club soffrivano. Questi ragazzi sono simboli e modelli per migliaia di persone, in questo momento di crisi i calciatori non hanno fatto la loro parte". De Siervo poi prosegue: "Non avevamo gli strumenti per imporre un taglio degli stipendi e le squadre sono state esposte alle prepotenze di agenti e calciatori. Stiamo rinnovando il contratto collettivo con l'Aic e incontriamo delle resistenze. Parliamo di una categoria di privilegiati che dovrebbe essere vincolata ai risultati economici della squadra con la quale sono sotto contratto".

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