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Diritti tv: big tremano se 50% per tutti. Salvini afferma che Renzi ricatta Berlusconi

In pericolo il paracadute di 40 milioni alle retrocesse in B

Redazione ITASportPress

Il governo starebbe già lavorando per la riforma della legge Melandri sulla spartizione dei diritti tv del calcio dopo la sentenza Antitrust. A Palazzo Chigi sono stati sentiti molti dirigenti del calcio tutti particolarmente interessati a come evolverà la questione. Su Repubblica.it si legge che "Ci sono due strade che sta seguendo il governo: una è legata ad una proposta di legge firmata dalle deputate (Pd) Lorenza Bonaccorsi e Daniela Sbrollini: la proposta è quasi pronta, poi sarà aperto un tavolo delle trattative. Seconda soluzione, cui sta lavorano Lotti col suo staff: intervenire sulla ripartizione dei proventi dei diritti. Adesso è al 40 per cento in parti uguali, 30 in base allastoria del club e 30 per cento in base al bacino d'utenza. Sul modello Premier League la quota uguale per tutti si vuole portarla al 50 per cento, e questo significa soldi in meno per i grossi club (Juve, Inter, Milan) e soldi in più (intorno ai 5 milioni) per i club medio-piccoli. Ma si potrebbe anche prevedere che una parte dell'aumento venga destinata al vivaio. Così si investirebbe davvero sul calcio. Inoltre si potrebbe intervenire sul bacino d'utenza: ora è calcolato in base al numero di tifosi, in futuro si potrebbe prendere in considerazione il numero degli abitanti".

SALVINI - C'è allarme in Italia per le dichiarazioni del leader della Lega, Matteo Salvini. Ospite di 24 Mattino, Salvini ha detto che "il premier Matteo ha detto che approverà una legge sui diritti tv nel calcio. Ci sono diversi milioni di euro in ballo che riguardano Mediaset ed è evidente che dietro l'uomo politico Berlusconi c è anche l'uomo d'azienda e il papà che vuole lasciare ai figli aziende sane e rigogliose. Posso immaginare che fare la guerra totale al presidente del Consiglio, che ha il potere di scegliere quanto far pagare o guadagnare alle tue aziende, non possa lasciare completamente liberi di scegliere". Alla domanda su come si concretizzerebbe politicamente questo presunto ricatto del premier a Berlusconi, Salvini ha risposto: "Ci sono certe scelte del passato, come il sostegno del governo Letta, il patto del Nazareno e ora l'insistenza su Bertolaso a Roma. Mi chiedo come si possa sostenere Bertolaso, che è chiaro non raggiungerà neanche il 10% dei voti . Se Berlusconi non confluisce sulla Meloni, che è l unica che può giocarsela, significa che o ha dei motivi ideali, per cui meriti il rispetto più grande, o è evidente che non vuole vincere" .