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Fassone si difende: “Giornalisti spiati? Scelta condivisa con il cda del Milan…”

L'ex ad rossonero commenta la recente vicenda di spionaggio

Redazione ITASportPress

Arrivano ulteriori retroscena sulle ultime notizie riguardo lo spionaggio messo in atto da Marco Fassone ai tempi del Milan. L'ex amministratore delegato aveva messo sotto controllo 4 giornalisti e alcuni membri dello staff rossonero alla ricerca della talpa che, secondo quanto sospettavano i dirigenti del Diavolo, sarebbero stati in contatto tra loro per fornire informazioni riservate su quanto accadeva a Milanello e nei vertici societari.

CONFERMA - L'ex ad rossonero, secondo quanto riporta Repubblica, si difende, ma allo stesso tempo, ammette l'intera vicenda: "L'attività investigativa era nota all'intero cda del Milan. Quella decisione fu concordata e avallata dal consiglio d'amministrazione per rispondere a una fuga di notizie. Una decisione collettiva, presa di comune accordo".

Altro interessante particolare che sorge in questa storia tenebrosa, sarebbe anche il licenziamento dello stesso Fassone per giusta causa. Lo spionaggio rientra anche tra le motivazioni che avrebbero portato alla separazione. A tal proposito, il legale del dirigente ha voluto precisare: "Fu un'attività di indagine difensiva, lecita, normata dalla legge. Il mio assistito ha sempre riportato al cda, tanto che il nome della stessa società di investigazione venne suggerito da qualcun altro".