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LA VIGILIA

Fiorentina, Italiano: “Stiamo cercando identità. Vlahovic? Spero pubblico lo sostenga”

Parla il mister della Viola verso la sfida contro il Cagliari

Redazione ITASportPress

VincenzoItaliano, tecnico della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Cagliari per la nona giornata di Serie A. Il tecnico della Viola si è soffermato sul momento dei suoi dopo il k.o. contro il Venezia ma anche sui rumors attorno alla situazione del bomber serbo Dusan Vlahovic.

Fiorentina, parla Italiano

Italiano

MOMENTO - "Sapevo quali difficoltà potevamo incontrare in una partita come quella contro il Venezia. Dopo 8 giornate è difficile essere tutti perfetti. Ci sono stati tanti cambi in panchina e sono in poche le squadre che hanno la perfezione. Noi la ricerchiamo, stiamo cercando di avere un'identità e di proporre qualcosa di diverso migliorando da tutti i punti di vista ciò che è stato fatto negli anni scorsi. Siamo in linea con questi programmi", ha detto Italiano. "Personalmente sono arrabbiatissimo e deluso dopo la sconfitta contro il Venezia. E lo sanno anche i ragazzi. Avessimo ottenuto bottino pieno potevamo vivere una settimana con una classifica strepitosa ma questo non è accaduto. Non ci dobbiamo abbattere né deprimere. Già da domani dobbiamo reagire, cercando sempre di lavorare portando avanti la nostra idea di gioco sfruttando la partita casalinga. Io vedo una crescita importante soprattutto dal punto di vista del pallino del gioco che teniamo ovunque andiamo".

VLAHOVIC - "La vicenda Vlahovic? Per quanto mi riguarda non voglio più parlarne. Dobbiamo cercare di dargli una grossa mano per metterlo in condizione di ricevere più palloni e penso che si possa fare. Mi auguro che lo stadio sia dalla parte della squadra per i 90 minuti. Ogni tifoseria penso che debba avere la capacità di spingere per tutta la partita, poi se alla fine non si apprezza, chiuso il sipario si fa come a teatro e si dice ciò che si vuole. La squadra in questo momento approccia bene la partita, ma non basta avere il pallino di gioco in mano".

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