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Frosinone, Longo: “Sappiamo delle difficoltà con l’Atalanta ma dimostreremo che meritiamo la A”

Il tecnico laziale anticipa i temi del match di lunedì con i nerazzurri

Redazione ITASportPress

Il tecnico del Frosinone, Moreno Longo, nella sala conferenze della Città dello Sport ha presentato la sfida di lunedì con l'Atalanta. “Sicuramente ci stiamo preparando con grande entusiasmo. Giocare la serie A è una grande opportunità, grande prestigio. Ce lo siamo guadagnati sul campo e vogliamo sfruttare appieno questa opportunità. C’è innegabile curiosità per andarsi a confrontare in un campionato prestigioso come la serie A. Approcceremo con grandissima umiltà. Sappiamo delle difficoltà che incontreremo ma vogliamo crescere giorno dopo giorno, dimostrare di poter far parte anche noi di questa bella categoria”.

Un voto alla campagna acquisti?

“Voti non se ne possono dare. C’è da ringraziare la Società per gli enormi sforzi compiuti per metterci a disposizione una squadra competitiva, adesso sta a noi cercare mettere questi giocatori nella condizione di diventare squadra. Il lavoro sarà tanto e ci vorrà del tempo. Ma è una cosa logica in situazioni del genere, di fronte a grandi cambiamenti. Siamo fiduciosi, crediamo nei giocatori che abbiamo acquistato. Adesso dobbiamo tirarci su le maniche e far parlare il campo e speriamo di essere pronti il più presto possibile”.

A Benevento in Coppa Italia abbiamo visto un brutto Frosinone, contro il Benevento a Roma le cronache raccontano di un Frosinone molto buono. Si è dato una spiegazione di questa differenza in 4 giorni?

“D’estate i carichi di lavoro assottigliano molto le differenze di categoria. Avevamo fatto fatica col Sudtirol in Coppa Italia, poi abbiamo risposto bene col Benevento ma la vittoria la prendiamo con le pinze. Guardate il Napoli: aveva giocato un precampionato mostrando diversi problemi e ieri sera si è presentato in grande spolvero contro la Lazio. Tornando al Frosinone, stiamo lavorando alla ricerca di una certa fisionomia. La crescita passa attraverso momenti difficili. Una squadra pronta dopo una settimana con il gruppo che si andava formando non pensavo di averla e sarei stato presuntuoso a volerla avere. Dobbiamo lavorare con grande equilibrio, dobbiamo far conoscere bene i ragazzi tra loro e con l’allenatore. Passeremo tra alti e bassi e quindi questa per me è la spiegazione perché dopo 4 giorni si gioca una bella partita come quella contro il Benevento”.

Sono arrivati 16 nuovi giocatori, ci dica: dei nuovi chi non avrà a disposizione?

“Ardaiz e Campbell non ci saranno per questioni legate al visto, Vloet sta iniziando la preparazione ora mentre Pinamonti, Capuano e Cassata sono arrivati ed hanno poche ore di Frosinone addosso, sicuramente verranno convocati ma dovranno avere qualche giorno in più per entrare nei ritmo. Per il resto hanno lavorato tutti bene ed hanno più giorni nelle gambe, quindi sono tutti più pronti ed utilizzabili”.

C’è da considerare che abbiamo tre possibili titolari fuori, il riferimento va a D. Ciofani, Gori e Dionisi. I loro tempi di recupero? Quando vedremo il vero Frosinone?

“Il vero Frosinone mi auguro di vederlo prima possibile. Dopo la sosta della Nazionale, quindi dopo la 3.a, ci auguriamo di vedere quello che abbiamo nella testa di poter sviluppare con questi giocatori. Ma in queste tre partite dobbiamo essere bravi a calarci nella mentalità. Senza pensare di regalare punti, nel frattempo, perché ancora magari non siamo squadra. Anche il solo punto andrà combattuto, potrà pesare nell’economia della classifica finale”.

Abbiamo anche la sfortuna di incontrare una squadra che ha fatto già partite internazionali. Che insidie vede in questa gara?

“Sul sorteggio non siamo stati fortunati. Affrontare l’Atalanta come prima di campionato è la peggiore soluzione per questo inizio. E’ partita presto, è una squadra già rodata, ha cambiato poco, stesso allenatore, stessi giocatori, ha uno spartito che sa leggere molto bene. Ma è così, nelle prime 5 partite, fatta eccezione magari per il Bologna, troveremo squadre di alto livello. Ma non possiamo cambiare il calendario e ci dobbiamo rimboccare le maniche per cercare di arrivare a Bergamo con le giuste motivazioni”.

Ha già le idee chiare sulla squadra che dovrà affrontare i neroazzurri?

“Le idee ci sono, arriveremo a domani sera per sciogliere i dubbi”.

Col Betis e col Sudtirol abbiamo preso due gol molto simili su accelerazioni centrali, in proiezione Atalanta la preoccupa la presenza di Papu Gomez?

“E’ normale che quelli che fanno la differenza sono gli attaccanti. Tu puoi organizzare e fare un’ottima fase difensiva, puoi essere compatto e poi trovi giocatori che saltano e fanno saltare il banco. In serie A ogni squadra ne dispone di due o tre. Dovremo essere bravi ad ovviare a queste situazioni. E bravi di reparto ad ovviare a questo tipo di situazioni”.

Avete scelto il capitano?

“Il capitano continuerà ad essere Daniel Ciofani, non potrà dare il suo contributo in campo per ora ma ce lo darà come ha sempre fatto anche lo scorso anno quando era fuori. E aiuterà a far capire a tutti i nuovi il dna del Frosinone, importante. La storia va sempre rispettata e la storia di questa Società e della squadra sono contraddistinte da due caratteristiche ben precise:  lasciare il cuore sul campo, lottare fino alla fine. E in questo giocatori come Ciofani, Gori e Paganini quando rientreranno dovranno infondere la mentalità del Frosinone”.

Ai tifosi cosa dice?

“Chiediamo di fare quello che hanno sempre fatto: sostenerci fino alla fine. La loro importanza, a maggior ragione quest’anno, sarà determinante per aiutarci a combattere. Mantenere la categoria qui sarebbe una cosa bella, tutti insieme possiamo farcela”.

Il modulo sarà sempre il 3-5-2?

“Il modulo 3-5-2 con le sue varianti che conoscete già”.

Con quale atteggiamento? E’ sembrato che col Betis abbiamo subìto troppo…

“Quante squadre avete visto, tra quelle che debbono salvarsi, che giocano con tre difensori e tanti giocatori nella metà campo avversaria? Noi eravamo in grado di schierarci in questo modo al cospetto di un Real Betis che gioca le coppe europee?  Ieri sera la Lazio difendeva a cinque di fronte al Napoli che attaccava, in fase difensiva il 3-5-2 per una squadra umile come la nostra diventa per forza di cose un 5-3-2. Avete visto lo scorso anno a Frosinone un’avversaria venuta a giocarsela alla garibaldina? Sì, una: la Pro Vercelli. Ed ha preso 4 gol”.

Quanto crede in Campbell?

“Molto, è un acquisto di lusso per il Frosinone. E’ un giocatore che per qualità può esser devastante per la nostra squadra. Ci ha fatto vedere che quando tocca la palla lo fa… in confidenza. Dobbiamo essere bravi noi come squadra a sostenerlo e deve essere bravo lui a calarsi nella realtà, si deve abituare a degli spazi che sono diversi in Italia. Ho letto che Ronaldo avrà bisogno del tempo per adattarsi, dovrà farlo anche Campbell. Crediamo molto in lui, grande fiducia e speriamo possa essere l’arma in più di questo Frosinone”.

Vale il Perez che sognavamo in Canada?

“Campbell un giocatore che può spostare gli equilibri. A Roma ha deliziato con qualche colpo davvero piacevole”

L’importanza di Ciano in questa squadra, per lei è uno dei punti fermi?

“Non mi piace parlare di punti fermi. In questo momento non possiamo permetterci di ragionare sui punti fermo, bensì tutti debbono mettersi a disposizione. La grande differenza rispetto gli anni passati è che in organico ci sono giocatori che, sostituiti l’uno con l’altro, non fanno notare grande differenza. Anche in attacco abbiamo dei giocatori che si possono alternare senza cambiare il livello della squadra. Di Ciano sappiamo tutto, le grandi qualità che dispone. E lui sa la mia grande fiducia in lui. Se siamo qui è anche grande merito suo, come di altri giocatori che non sono qui e che mi sento ancora di ringraziare”.