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Frosinone, Stirpe: “Non dimentichiamo da dove siamo partiti. Su Longo…”

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Il presidente dei ciociari fa il punto sul momento complicato del club

Redazione ITASportPress

Giornata importante per il futuro del Frosinone. Il numero uno del club Maurizio Stirpe è intervenuto in conferenza stampa per spiegare la situazione della società che, in questo momento, si trova nelle zone basse della classifica con un solo punto all'attivo in virtù di un pareggio e di sette sconfitte. Tante le critiche arrivate ai vertici societari e allo stesso allenatore. Il patron ha cercato di fare chiarezza. Ecco quanto dichiarato ai media presenti in sala stampa:

"Fino alla fine di giugno ci siamo dovuti occupare di capire se il risultato sul campo sarebbe stato omologato o no. Abbiamo vissuto una condizione di emergenza. Rispetto alle altre società abbiamo vissuto sicuramente un disagio notevole. Dal 26 giugno abbiamo rafforzato la società. Non eravamo pronti alla Serie A. Abbiamo dovuto rafforzare la società e poi la squadra. Arriviamo all’8 luglio: inizio della stagione. Siamo partiti già senza Gori e Paganini. Abbiamo cambiato troppo? Alcuni non giocavano neppure in Serie B. Come politica della società,di solito non restiamo legati a giocatori con più di 30 anni. Terranova e Matteo Ciofani? Li abbiamo rispettati e li abbiamo agevolati affinché andassero altrove. Soddimo e Sammarco? Non avevano ricevuto offerte e sono rimasti qui. Avevamo poco tempo. Tra infortunati, scadenze e necessità di potenziamento abbiamo iniziato a lavorare intorno al 10 luglio. Ci siamo fatti aiutare da Capozucca. Se le cose vanno male non è sicuramente per colpa di Giannitti. Lui è qui da 5 anni e ha vinto 3 campionati. Quando si vince è facile festeggiare, un po’ meno quando si perde. Non dimentichiamo che chi sta perdendo, prima ha vinto. Capozucca ha fatto un lavoro egregio: non tutti sono voluti venire qui. Frosinone non è una piazza con grande fascino per i giocatori di Serie A. Abbiamo ricevuto molti no, non per soldi. Dobbiamo creare una credibilità. Il lavoro delle persone va rispettato. L'area tecnica deve essere messa nelle condizioni di poter lavorare con serenità. Noi vogliamo avere la possibilità di combattere fino alla fine e poi tireremo le somme. Spesso dimentichiamo da dove siamo partiti. Voglio far crescere questa società. Sono 16 anni che stiamo lavorando al fine di far diventare il Frosinone una realtà importante del panorama calcistico".

ALLENATORE - "Longo è giovane, si era conquistato sul campo la possibilità di allenare in A. Era accaduto anche con Stellone e va supportato: prendiamo pregi e difetti. È attaccato al suo lavoro, arriva per primo e va via per ultimo qui ma ha poca esperienza e alcune volte le cose vanno bene, altre vanno male. Gli rimprovero di essersi impuntato con un modulo che i calciatori non riuscivano ad apprendere al meglio. Bisogna cambiare perché non si può restare su alcuni se i risultati non arrivano. Sono rimasto molto amareggiato dopo Frosinone-Sampdoria ma ho capito che anche Longo aveva bisogno di tempo. Gli ho chiesto buone prestazioni, fin quando sarà difendibile non potrò criticarlo perché sta facendo un buon lavoro. Il calcio è dei tifosi e la sua sorte sarà determinata dal gradimento dei tifosi. Spero continui a creare buone prestazioni e che possa terminare il contratto che ha con noi qui, con tranquillità. L’ho già detto: prendetevela con me, non con lui".