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Gabbiadini: “Alla Sampdoria ambiente ideale. Ho sofferto per annata passata”

Gabbiadini, getty images

L'attaccante si racconta tra presente, passato e futuro

Redazione ITASportPress

Manolo Gabbiadini, attaccante della Sampdoria, ha rilasciato un'intervista a Il Secolo XIX nella quale ha parlato davvero di diverse tematiche sia a livello personale che di squadra. Dal ritiro col nuovo mister D'Aversa al rapporto con il presidente e le aspettative per la nuova stagione.

ALLA SAMP - "Il ritiro 2014 a Bardonecchia me lo ricordo… poi a gennaio ero stato ceduto. Il record di ritiri con Ferrero è di Quagliarella. Il nuovo mister? Abbiamo cercato di assimilare le idee di D’Aversa. Quando arriva un allenatore nuovo ci vuole sempre uno’ di tempo, il cambiamento si sente, però secondo me siamo stati bravi finora a seguire le sue indicazioni. Non dico che sarà semplice però i presupposti per una buona annata ci sono".

PERSONALE - "Mi lascio alle spalle un’annata difficile, a causa di un infortunio non sono stato mai al top. Da quando sono professionista no mi era mai successo… un po’ l’ho accusato, anche perché per quel tipo di guaio non c’è un protocollo preciso. Un giorno stavo bene, l’altro no. Sono felice per le risposte che il fisico ha dato in ritiro", ha continuato Gabbiadini che ha dovuto superare anche il Covid: "Non mi ha lasciato strascichi. Certo non mi mi sento come dieci anni fa, ma ho quasi trent’anni. Quindi non do la colpa al Covid, ma semmai all’età". Sugli obiettivi personali: "Non sono uno da statistiche. Dei 5 gol in A me l’hanno detto. Mi piace però rivedere qualche mio gol al cellulare. Meglio se con i miei bimbi Tommaso e Nicolò. È un momento bello, tutto nostro".

FUTURO – "Ho trovato nella Sampdoria il mio ambiente ideale. Dopo due anni a Napoli e due in Inghilterra sono tornato qui. Ho un ottimo rapporto con presidente, società, tifosi, con Genova. Non vedo motivo per cambiare… on posso dire come Quagliarella che resterò ad abitare qui una volta che smetterò, a 35, 36 o 38 anni. Casa mia è a Bologna. Però si vedrà. Sono cresciuto rispetto al primo Gabbiadini blucerchiato. Vedo professionisti come Quagliarella lavorare come matti alla loro età. Non si smette mai di imparare e soprattutto di crescere. Non c’è, secondo me, un limite alla maturazione".

 Gabbiadini (getty images)
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