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Gastaldello: “Fermiamo campionato. Giocare alle 16.30 sarebbe scandaloso”

Gastaldello (getty images)

Il difensore del Brescia sulla ripartenza del campionato

Redazione ITASportPress

Daniele Gastaldello, difensore e capitano del Brescia, ha parlato a Radio 1 nel corso di Radio Anch'Io Sport affrontando le tematiche legate alla ripresa del campionato di Serie A e ai problemi che potrebbero esserci anche in ottica della prossima annata.

RIPRESA SERIE A - "Io contrario alla ripartenza? Resto della mia idea. Non avevo parlato di paura, non bisogna averne. Però credo che finire il campionato sia una forzatura. Si sta andando incontro a rischi. Non solo per i giocatori dal punto di vista del virus, ma a livello fisico. Tante partite di fila, in estate. Ho letto che si potrebbe giocare anche alle 16.30. Per me sarebbe una cosa scandalosa. Non si è mai giocato in estate. La vedo come una cosa scandalosa"

A BRESCIA - "Da noi si è vissuto un dramma importante. Qui è morta tanta gente. Non si capisce veramente dalle altre parti d'Italia. Qui è stato davvero grave. Molte persone mi fermano e mi chiedono perché si riprende a giocare. Sicuramente tutto deve ripartire, però, come ho detto prima, questo campionato riparte in modo molto forzato. Non potrà essere come il campionato iniziato prima. Questo è un altro campionato".

PLAYOFF - "Non sono d'accordo neppure su questa possibilità. Si andrebbe a modificare il regolamento. Io vedo che altri sport hanno sospeso tutto e pensano solo al prossimo campionato. Secondo me bisogna pensare a non compromettere il prossimo. I giocatori sono umani. Non possiamo prepararci a 12 gare da fine giugno ad agosto".

CALCIATORI - "Come mai ho parlato solo io? Non lo so. Ne ho parlato anche con Tommasi. Ma non so. Non ci hanno chiesto nulla. Anche sul protocollo. Noi calciatori siamo i primi che dobbiamo metterlo in pratica e possiamo dare consigli. Noi non dobbiamo stare zitti e giocare, siamo parte fondamentale del mondo del calcio". "Stipendi al Brescia? Noi siamo stati pagati regolarmente per quanto riguarda le scadenze. Ci sono tanti calciatori che guadagnano molti soldi ma altrettanti che ne guadagnano molti meno. Loro devono essere pagati e subito. Hanno figli e famiglia e vivono con quello stipendio. Non tutti sono Cristiano Ronaldo. Volevo sottolinearlo".

SOLUZIONE - "La mia soluzione? Fermiamo il campionato. Per promozioni e retroscessioni c'è tempo per decidere. L'ho detto anche al presidente, siamo ultimi e se dobbiamo retrocedere lo faremo. Il calcio deve essere sempre una passione. E ora non vedo questo. Non solo da parte mia, ma da parte di molti amici e compagni che questa passione, in questo momento, non c'è ci sono altri interessi".