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Genoa, il congedo di Prandelli: “Lascio senza polemica, ma con rimpianto. Credevo che…”

il tecnico bresciano annuncia l'addio in rossoblù in conferenza stampa

Redazione ITASportPress

È giunta alla fine l'esperienza sulla panchina del Genoa di Cesare Prandelli, che è riuscito a conquistare la salvezza in Serie A all'ultima giornata, pur arrivando a pari punti dell'Empoli. Un finale di stagione intenso, molto complicato, che però ha visto i rossoblù spuntarla in extremis con il pareggio sul campo della Fiorentina. L'ex c.t. della Nazionale verrà sostituito dal già ufficializzato Aurelio Andreazzoli e ha deciso di organizzare una conferenza stampa per congedare l'ambiente: "Piccola premessa: non amo solitamente parlare in queste situazioni, ma ci tenevo a farlo stavolta perché volevo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con me, persone molto serie e capaci. Non farò alcuna polemica: ad alcune domande risponderò, ad altre no perché voglio lasciare questa società e città nel miglior modo possibile".

LE PAROLE - È poi iniziata la conferenza vera e propria di Prandelli: "Il rimpianto di non proseguire il lavoro c'è, io ci credevo e pensavo di poter costruire qualcosa di importante e forse ci stavamo riuscendo, avendo a che fare con persone capaci che hanno il Genoa nel cuore. È stata dura salvarci a causa di un episodio determinante: il rigore con la Roma al novantesimo. Se lo avessimo segnato, ci saremmo salvati a 3 giornate della fine e avremmo scritto tutt'altra storia. Nell'ultimo match ci ha dato una mano la Divina Provvidenza del calcio". Sulla tifoseria rossoblù: "È una piazza con grande potenzialità, ma - parlando in generale - il calcio moderno sta allontanando i tifosi. Bisogna riavvicinarli, qui bisogna ripartire proprio da loro, continuo a ripeterlo ma è così: il tifoso va preso per mano, questa è una piazza dove chi gioca dev'essere un guerriero per unire a sé il pubblico. Solo così si può costruire qualcosa di importante".

ESPERIENZA GENOANA - Le domande sono state soprattutto su questa avventura col Genoa: "La squadra nacque con un contesto diverso, non era semplice rimettere in sesto il percorso. Abbiamo cercato di dare un equilibrio in questi mesi - ha continuato il tecnico di Orzinuovi -. È chiaro che avrei voluto iniziare una stagione con due mesi in anticipo per avere il tempo di plasmare la squadra al meglio. Entrare in corsa è sempre molto complesso. Un errore che non rifarei? Forse avrei dovuto convincere tutti, ma proprio tutti, sul sistema di gioco che ci ha fatto fare 6 risultati utili di fila. Molti non lo hanno accettato". Ecco cosa gli lascia questa avventura: "Ho incontrato persone speciali, il rapporto rimarrà solido".

ALTRI TEMI - Si è espresso anche su Sarri alla Juventus: "4-5 anni fa lo avevo detto che era uno scandalo che un allenatore come lui avesse raggiunto la Serie A così tardi. È una garanzia per le squadre che allena". Sulla nuova Fiorentina di Commisso: "È giunto un personaggio che a Firenze può far tornare entusiasmo, il popolo Viola ha bisogno di persone così e la nuova proprietà può portare entusiasmo ed idee". Sull'addio di Totti alla Roma, ufficializzato lunedì: "L'ho trovato molto sincero, mi è parsa una persona ferita di un amore profondo. Quando succede, le barriere non esistono".

Sul futuro: "Non ho pensato a nulla se non a venire a salutare le persone con cui ho condiviso questi mesi. Adesso voglio ritrovare serenità e vedere il calcio in maniera un po' distaccata perché tante volte ci prendiamo troppo sul serio. Stiamo parlando di un gioco, le cose serie sono altre".