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Genoa, Perin dopo aver alzato un muro pensa alla Nazionale

(Getty Images)

Il portiere ha concesso una intervista alla Gazzetta dello Sport

Redazione ITASportPress

La svolta l'ha data mister Davide Ballardini al Genoa ma le mani di Mattia Perin sono il muro del Grifone che subisce meno gol. Il portiere che toccherà le 200 presenze con questa maglia, con cui esordì in A quasi dieci anni fa, appena diciottenne, ha parlato alla Gazzetta dello Sport:

Il suo rendimento è cresciuto in proporzione. Sta facendo di nuovo un pensierino all’azzurro?

«Il c.t. mi conosce… Ed io, se non avessi questa speranza, con la voglia di tornare in Nazionale, non potrei essere un portiere così competitivo. Certo, so bene quanto sia difficile, visto che ho perso un po’ di terreno nelle gerarchie negli ultimi due anni, quando avevo giocato poco anche a causa di un infortunio, però è giusto che sia così. Devo lavorare più degli altri se vorrò avere una possibilità. Vedremo quel che accadrà. Se lo meriterò, ben venga. Lavoro anche per questo».

La partita di sabato con il Napoli l’ha vista protagonista con una lunga serie di interventi decisivi.

«Quello più complicato è stato su Demme, ma insieme ai miei preparatori, Scarpi e Stefano Raggio Garibaldi, lavoriamo in allenamento anche per situazioni del genere. Ci siamo accorti che molti grandi giocatori adesso tendono a calciare alzando la palla anche da distanza ravvicinata».

Perin leader in campo e fuori. Lo testimonia pure il modo in cui sprona i compagni.

«Vedete, nella mia posizione durante una partita è complicato scaricare l’adrenalina. Non ho un ruolo di movimento. Devo sempre aspettare che succeda qualcosa, un’azione… Così, vedo l’impegno dei compagni, che danno veramente tutto, e mi nutro della loro energia».

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