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Inter, Conte: “L’Udinese squadra fisica e sfida da non sottovalutare”

Il tecnico nerazzurro presenta il match di domani

Redazione ITASportPress

L'Inter riparte dalle sue certezze, quelle che ha visto Conte nel match con la Juventus. Per l’ultima gara del girone di andata la squadra nerazzurra scenderà in campo alla Dacia Arena di Udine sabato alle 18 per sfidare la formazione di Luca Gotti. Alla vigilia della sfida, Antonio Conte in conferenza stampa ha risposto alle domande dei giornalisti collegati.

Che partita sarà domani contro l’Udinese?

Non bisogna affrontare con superficialità nessun avversario, tanto meno l’Udinese, che è una squadra fisica, strutturata, con giocatori di qualità e forti nelle ripartenze. È una gara da non sottovalutare ma da preparare nel migliore dei modi come abbiamo fatto, sarà una sfida dura sotto tutti i punti di vista perchè l’Udinese è una squadra che può creare difficoltà a chiunque.

Dopo questa settimana a che punto è l’Inter? quella contro la Juventus è stata un’Inter perfetta?

Come ho detto nella conferenza post partita, quando batti squadre forti come la Juventus, devi fare un’ottima partita e sbagliare pochissimo e noi siamo stati bravi a fare questo tipo di gara, a non commettere errori particolari e abbiamo vinto e preso 3 punti. Ci ha fatto capire che siamo sulla strada giusta ma c’è tanta strada da percorrere. Queste partite devono darci l’entusiasmo di lavorare in maniera ancora più forte.

Quanto è importante ora confermarsi domani e nelle prossime?

Per una squadra come l’Inter è sempre importante confermarsi. Chi gioca per l’Inter sa che per storia e tradizione in ogni partita deve puntare sempre al massimo. Sappiamo che domani si ricomincia ci sono 3 punti in palio contro un’ottima squadra e bisognerà essere al 110% e avere la massima concentrazione e attenzione in tutte le situazioni.

Si chiude il girone di andata, per quanto visto, il Milan, l’Inter hanno raggiunto la Juventus che era la grande favorita?

In questo campionato ci sono 7 squadre che possono giocare per lo scudetto e un posto in Champions League e il girone di andata ha confermato questo. C’è chi ha viaggiato con un passo più spedito, chi meno, ma il girone di andata ha confermato questo.

Martedì ci sarà un’altra sfida importante, verranno fatti dei ragionamenti in questo senso sulla formazione?

I ragionamenti devono essere fatti solo sull’Udinese, sappiamo l’importanza del campionato che dà la possibilità di vincere lo scudetto e di andare in Champions League, quindi ci concentriamo sull’Udinese che affronteremo con la giusta concentrazione e attenzione. La partita più importante per noi oggi è questa.

Nelle ultime 3 giornate l’Inter non ha segnato con gli attaccanti ma solo con difensori e centrocampisti.

Questa è una cosa molto consolidata nelle mie squadre, che non segnano solo gli attaccanti. Anche l’anno scorso siamo stati tra le squadre che hanno portato il numero maggiore di giocatori a fare gol perché attacchiamo con tanti giocatori. I due attaccanti sono il nostro terminale offensivo dove vanno a confluire tutte le situazioni di gioco, quindi per loro ci sono opportunità di fare gol, però penso che la caratteristica di questa squadra sia di coinvolgere tutti quanti i calciatori perchè attacchiamo in maniera diversa, con uomini diversi e con tutti i reparti.

La vittoria contro la Juventus può segnare un cambio di mentalità?

Abbiamo iniziato un percorso, da un anno e mezzo ci sono stati miglioramenti da tutti i punti di vista, non solo sul campo ma anche per la mentalità. Questo percorso deve portare alla crescita di tutti i calciatori, quando vuoi raggiungere obiettivi importanti si deve passare dalla crescita di tutti, a livello tecnico-tattico,  di mentalità, concentrazione e tutti stanno facendo degli step. Ci sono stati passi avanti, anche le battute d’arresto poi servono a capire che se vogliamo stare in alto i margini di errore devono essere minimi e non bisogna accontentarsi del successo momentaneo, perché dobbiamo pensare a un successo che sia duraturo che possa poi a fine stagione arrivare a portare qualcosa di importante.

Come sta Sanchez?

Alexis veniva da 120 minuti giocati contro la Fiorentina.

A livello di mentalità sta facendo qualcosa di simile a quello che hai fatto al primo anno della Juventus?

Non voglio fare paragoni, ci sono situazioni che vanno affrontate nella giusta maniera, non c’è un cliché. È inevitabile che la nostra crescita passa anche da una convinzione, dal convincere i giocatori con il lavoro e i risultati. Nel lavoro di un tecnico c’è tutto, anche un lavoro psicologico, i giocatori sanno che io a loro non mentirò mai, sanno cosa penso realmente e cosa voglio da loro e questa è la cosa più importante.

La vittoria della Juventus in Supercoppa ridà la giusta dimensione di quello che avete fatto, dei vostri meriti?

A noi importa poco se vengono esaltati i nostri meriti o i demeriti dell’avversario. Noi abbiamo giocato una partita importante da tutti i punti di vista, se non avessimo fatto un’ottima partita difficilmente l’avremmo vinta contro una squadra abituata a giocare questo tipo di gare, a dare il massimo in questi scontri diretti. Sappiamo quanto c’è stato di nostro e questa è la cosa più importante.

 Inter (Getty Images)