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Inter, il mitico Bordon oggi festeggia 70 anni. La parata più bella e lo scudetto indimenticabile

Bordon Inter (Getty Images)

Il portiere si rituffa tra passato, presente e futuro

Redazione ITASportPress

Ivano Bordon mitico portiere dell'Inter oggi spegne 70 candeline. Con la nazionale italiana è l'unico ad aver vinto due Mondiali, uno con il Ct Bearzot nel 1982 come portiere e l'altro nel 2006 nello staff di Lippi in Germania. Ai microfoni di Itasportpress Bordon raccontò qual è stata la parata più bella: “Quella contro il Borussia Moenchengladbach. Parai di tutto nel ’72 e quella partita è rimasta leggendaria – spiega Bordon-. La parata più importante fu sicuramente quella su calcio di rigore dopo 15′ del primo tempo. Io riuscì a neutralizzare la battuta di Sieloff. Ma di quella partita ci sono diversi episodi che mi piace anche ricordare. Ho contato, rivendendo il match in dvd, circa sette miei interventi decisivi ma non dimentico le 15 uscite alte dove col pallone bagnato e un’area di rigore affollata, respingevo di pugno. Ancora mi ricordo quei momenti positivi e di quella qualificazione sofferta ma meritata e risentire oggi che il nome della mia ex squadra viene accostato a quella tedesca in Coppa Campioni mi fa venire i brividi”.

Alla Gazzetta dello Sport, Ivano Bordon ha riaperto il libro dei ricordi e del primo scudetto nerazzurro nella stagione 70/71. «Ci speravo dopo il successo sulla Juve, ma la svolta decisiva è stata la vittoria nel derby. Debuttai a 19 anni in A in un derby, sostituendo Lido Vieri che per me è stato un maestro. Giocai soltanto nove partite, ma ero in campo a Catania nel giorno in cui superammo il Milan. I due scudetti vinti? Il primo è stato bellissimo, perché incominciai la carriera nel modo migliore. Nel 1980 l’ho vissuto di più, perché ero titolare in una squadra tutta italiana in cui 7-8 di noi provenivano dal settore giovanile».

Nel suo bel libro “In presa alta” racconta che Berlino era nel suo destino...

«Sì, perché nel 1971 la ripetizione della famosa partita della lattina contro il Borussia Moenchengladbach si giocò a Berlino e io alla vigilia mandai una cartolina ai miei genitori scrivendo che avremmo pareggiato 0-0. Parai un rigore e finì proprio 0-0, così da quel giorno mi chiamarono tutti “pallottola”, come mi aveva già soprannominato Mazzola. Guarda caso sono tornato a Berlino e ho festeggiato il Mondiale, esultando a ogni parata di Buffon. Peccato solo che non trovi più quella cartolina».

 Bordon Inter Getty Images)
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