Interessante intervista rilasciata da Massimiliano Allegri al Corriere della Sera. Il tecnico della Juventus è tornato a parlare della corsa alla Champions League, della famosa finale persa a Cardiff e del suo futuro che spera possa essere ancora a lungo a tinte bianconere.
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Juventus, Allegri rivela: “Ecco perché abbiamo perso la finale di Cardiff. Futuro? Io come Ferguson…”
"In Europa ora si deve vincere"
VISIONE DEL CALCIO - "C’è qualcuno che vuole rendere il calcio più difficile e mi fa andare fuori di testa" - esordisce l'allenatore - "Con chi ce l'ho? Non ce l’ho con nessuno in particolare, dico solo che si rende complicato ciò che è semplice. La semplicità è la cosa più complicata, ma si sta andando verso una direzione non corretta, perché complicare le cose rende ancora più difficile il lavoro. Un allenatore aziendalista è un allenatore che porta risultati. Io mi reputo un manager dell’azienda Juventus, che alla fine dell’anno deve portare a casa il risultato, non solo a livello sportivo, ma anche a livello di crescita dei giocatori. Risultati che incidono alla fine anche sul bilancio della società". E a proposito di azienda e di allenatori che hanno fatto la storia del club, Allegri parla anche di futuro: "Se mi piacerebbe un ruolo alla Ferguson? Io ci spero, perché vorrebbe dire rimanere tanti anni alla Juventus.
CHAMPIONS - Inevitabile parlare anche della corsa Champions League, ma anche del titolo sfiorato nella finale di Cardiff. Allegri spiega i motivi che portarono la Juventus a perdere quella sfida: "Il compiacersi e la presunzione ti possono far perdere il senso della realtà. Nella finale col Real abbiamo avuto eccessivo ottimismo e sicurezza". E passando al presente: "In Europa ora devi vincere, come devi vincere in Italia". Un pensiero anche al prossimo avversario e al grande lavoro fatto con i giovani: "L'Ajax? Il merito della crescita è dei singoli talenti all’interno di un sistema che insegna ai ragazzi a giocare a calcio, che non li meccanizza".
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