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Juventus, caos tifosi. Agnelli confessa: “Gli ultras ci ricattavano. E chi andava in curva…”

Getty Images

"A volte abbiamo dovuto dire di sì"

Redazione ITASportPress

Emergono nuovi dettagli in merito al caso che vede coinvolta la Juventus e i suoi tifosi denunciati alla Procura e arrestati. Sono 12 i capi ultras fermati in seguito all'azione della società bianconera.

Sulla vicenda sono spuntati nuovi dettagli in riferimento alle parole rilasciate dal presidente Andrea Agnelli alla procura. Come riporta il Corriere della Sera, a cui fa seguito anche Fox Sport, il numero uno della Vecchia Signora ha raccontato: "Nel 2018, alla luce degli eventi , vista l’evoluzione della situazione e in ragione della collaborazione che abbiamo sempre avuto con la polizia di Stato, abbiamo deciso in perfetto accordo con i miei collaboratori di presentare denuncia".

IN CURVA - "Ovviamente non tutti i tifosi che vanno in curva sono delinquenti, ma alcuni ultras sì come Toia, Grancini e Mocciola (i capi dei gruppi Viking e Drughi ndr). Chi andava in Curva ci entrava a suo rischio e pericolo, ho sempre saputo che quei gruppi potevano danneggiare e ricattare il club agendo in maniera violenta. A volte abbiamo dovuto dire di sì, usando la responsabilità oggettiva si sono comportati come dei ricattatori minacciando cori", ha detto Agnelli.