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La sconfitta

Juventus, la debacle clamorosa di Agnelli: futuro da scrivere ma potrebbe dimettersi

Agnelli (getty images)

Il futuro di Agnelli è tutto da scrivere dopo la Caporetto della Superlega

Redazione ITASportPress

E' stata una Caporetto la Superlega. Un progetto nato e morto in poche ore, travolto dalla spinta dei tifosi delle squadre che avevano aderito e fondato questa nuova competizione calcistica dove il pallone era un lingotto d'oro e non una sfera che regala emozioni alla gente. Quella che a stento riesce a pagarsi l'abbonamento tv con le piattaforme ma che anima questo sport popolare. Hanno perso la faccia tutti i club inglesi, ma almeno hanno avuto il merito di rompere il fronte prima di quelli spagnoli e italiani. Le spagnole si sono aggrappate fino alla fine come le italiane al muro che crollava e hanno aspettato la deflagrazione della Superlega prima di prendere una decisione. Col cerino in mano sono rimasti i due portabandiera del progetto: Florentino Perez e Andrea Agnelli. Una sconfitta senza precedenti per loro che adesso apre scenari incredibili fino a sabato scorso. Ci piace riportare una parte dell'editoriale del vice direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro visto che la Rosea sin dal primo momento ha scelto la linea dura schierandosi contro la Superlega. Quali potranno essere gli scenari per il patron della Vecchia Signora Agnelli dopo il rompete le righe della notte? Quella di Agnelli sarà una debacle clamorosa. È passato in pochi battiti di ciglia da uomo forte a livello europeo, gonfio della tirannia di nove scudetti consecutivi della Juve e del suo ruolo di presidente Eca, a dirigente inviso a quel potere che aveva abbracciato fino a tre giorni fa, prima del grande tradimento. Tra accuse che gli sono state rivolte in Uefa e quelle ricevute in Lega per la gestione della trattativa poi fatta naufragare con i fondi, ce ne sarebbe abbastanza per farsi da parte. Come ripresentarsi nel consesso europeo, senza danneggiare la Juve, con la propria immagine screditata? Già ieri circolavano voci, smentite, di sue imminenti dimissioni. Difficile immaginare uno tsunami simile in casa bianconera con la zona Champions ancora da conquistare. Dalla Superlega all’Europa League, sarebbe un colpo inimmaginabile per il già critico bilancio del club.

Se il futuro dell’era Andrea Agnelli appare appeso a un filo, la figura di Inter e Milan, sempre in seconda fila senza esporsi, non è stata certo da top club. Le scelte finali di aderire alla Superlega debbono essere addebitate alle due proprietà: Suning ed Elliott. A rappresentare le società c’erano i dirigenti nerazzurri Marotta, Antonello e Cappellini, che hanno certo influenzato la decisione del giovane e ancora inesperto Zhang, e quelli rossoneri il potente Gazidis e Scaroni. La loro posizione è ovviamente molto diversa da quella di Agnelli, ma anche nel caso di Marotta e Scaroni risulta difficile immaginare come possano ancora mantenere i loro posti nel consiglio federale e in quello di Lega.

 (Getty Images)
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