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Juventus, l’ex Emerson: “Per eliminare il Real serve perfezione. E su Calciopoli…”

Le parole dell'ex centrocampista della Juventus e del Real Madrid rilasciate al quotidiano iberico "Marca"

Redazione ITASportPress

Al quotidiano iberico "Marca", parla l'ex centrocampista della Juventus e del Real Madrid, Emerson. Un’occasione per ripercorrere la sua carriera iniziata in Brasile e proseguita in Europa. Oggi Emerson vive a Miami e continua a vivere di calcio.

REAL MADRID -  "Guardo sempre le partite per rimanere al passo, anche quelle europee. Il Real Madrid ha una grande squadra e poi in Champions League fa sempre bene. Per quanto mi riguarda posso dire che è il favorito nella partita contro la Juventus, di cui ammiro l’organizzazione e la mentalità competitiva che ha sempre avuto. La Roma non è favorita contro il Barcellona però ha la forza della sua tifoseria in casa che aiuta molto. Giocare a Roma non è mai semplice”.

JUVENTUS -  “I bianconeri sono molto forti e molto merito ce l’hanno i dirigenti che acquistano giocatori che continuano a mantenere viva la mentalità vincente tutti gli anni. La cosa importante della squadra non sono soltanto i titolari ma anche quelli che danno profondità alla rosa e sempre danno qualcosa subentrando”.

DOPPIO CONFRONTO -  “Come ho detto il Real parte favorito, ha vissuto un momento difficile però ha recuperato. Non ho mai pensato che la squadra fosse in crisi, è successo ciò che succede a tutte le squadre che vincono la Champions: un momento di difficoltà. La Juve dovrà giocare due partite perfette, deve fare un grande sforzo collettivamente, stare molto bene tatticamente".

CALCIOPOLI -  “Ancora oggi non ho capito il finale di questa storia successa nel 2006. Sono state dette molte cose sugli arbitri però chi guardava le partite della Juve si meravigliava della forza che aveva quella squadra. Era una rosa di grande qualità tecnica che secondo il mio punto di vista non ha mai avuto bisogno di aiuto per vincere. Univamo tecnica e forza fisica, mi sarebbe piaciuto rimanere qualche anno in più per provare a vincere la Champions League. Avevo altri tre anni di contratto con la Juve e non pensavo di andare via ma la mia cessione era necessaria per aiutare il club”.