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Juventus, l’ex Legrottaglie: “Con Chiellini siamo stati i migliori centrali d’Italia…”

Chiellini (Getty Images)

Nicola Legrottaglie ha ricordato il suo periodo insieme al capitano della Juve

Redazione ITASportPress

Ai microfoni di RMC Sport, durante Stile Juventus, in occasione delle 100 presenze in Nazionale di Giorgio Chiellini, Nicola Legrottaglie ha ricordato il suo periodo insieme al capitano della Juve: "Innanzitutto un ragazzo molto intelligente e questo va rimarcato. È un ragazzo molto determinato quando fa le cose e le raggiunge perché è determinato, si concentra e porta a termine quello che vuole realizzare. L'abbiamo visto nello studio, l'abbiamo visto in campo. La sua peculiarità è che per lui non fa differenza partita o allenamento, fa tutto con la stessa determinazione. Questa è una delle qualità che mi ha colpito quando ho avuto il piacere di lavorare con lui. Lui era più piccolo di me quando arrivò da Livorno e si individuavano in lui qualità fisiche fuori dal comune. A 19 anni era già forte e strutturato. Quando poi c'è stato il cambio di ruolo che io già avevo intravisto, sapevo che da centrale poteva diventare uno dei più forti al mondo. E giocandoci in coppia per tre anni ne ero ancora più convinto"

SITUAZIONE STRANA - "Non eravamo sicuramente la Juve di oggi. Venivamo da una situazione strana, stavamo costruendo di nuovo e credo che io e lui in quel periodo, a detta di tutti, siamo stati i migliori centrali d'Italia in quei tre anni. L'unica cosa che mi dispiacque è che ci divisero, perché il terzo anno arrivò Cannavaro e qualcosa cambiò, come era normale che fosse. La punta di rammarico è che potevamo continuare a fare quel percorso insieme e non abbiamo potuto finirlo, ma al di là di tutto è stato bello giocare con lui perché ci completavamo. Io in lui trovavo quello che mi mancava e lui è stato umile e intelligente a prendere da me quello che gli serviva. Lui iniziò a giocare centrale in quel periodo e con Ranieri decidemmo di giocare in un modo diverso, con una linea abbastanza alta. Tante partite riuscivamo a fare dai 15 ai 20 fuorigioco a partita e in quello lui mi seguì, fu molto bravo a prendere il meglio".