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IL PARERE

Juventus, senti Barzagli: “Allegri allenatore atipico. Nei momenti di tensione…”

Barzagli, getty images

Parla l'ex difensore bianconero

Redazione ITASportPress

L'ex difensore della JuventusAndrea Barzagli annunciato di recente come una delle nuove voci di DAZN per la Serie A ha parlato a Tuttosport del suo momento personale e della decisione di staccarsi dal calcio "di campo". Tra i vari temi trattati, ovviamente anche qualcosa relativo al club bianconero e agli allenatori avuti negli ultimi anni.

SCELTA - "Ho scelto questa esperienza per tornare a riassaporare il mondo del calcio anche se da fuori, dopo un anno sabbatico trascorso in famiglia", ha detto Barzagli. "Mi sono riposato, in questi mesi. E mi sono appassionato al paddle, tanto che adesso aprirò un impianto a Perugia assieme a Marco Materazzi. Nell’ultimo anno ho avuto anche più tempo per seguire la mia azienda vinicola e per farmi un bicchiere in più (risata). Io nello staff di Allegri? Per accettare un ruolo del genere ti deve scattare subito qualcosa dentro e nel mio caso non è stato così. Sono contento di vedere Padoin nello staff: Simone è molto preparato".

MISTER - Sull'esperienza con Sarri del quale è stato membro dello staff, anche se per poco: "Se sono scottato? E perché dovrei esserlo? Ne ho sentite tante sul mio addio, ma la verità è che non c’è stato alcun litigio tra me e Sarri. Maurizio è una persona con cui è piacevole parlare di pallone, lo conosce benissimo. A lui piace insegnare calcio e ha una sua idea. Alla Juventus non ha avuto la fortuna di poterla mettere in pratica, però alla fine ha comunque vinto. Alla Lazio ha giocatori con caratteristiche che gli possono andare dietro: sono convinto che farà bene. Sarà un bel campionato: è tornato Mourinho, all’Inter c’è Inzaghi, al Napoli Spalletti. E la Juventus è ripartita da una certezza: Allegri".

MAX - Proprio su Allegri: "È un allenatore atipico perché nei momenti di massima tensione riesce sempre a trovare una battuta per sdrammatizzare. È la sua forza. Come ripeteva lui: fare l’allenatore è un’arte e bisogna essere pure un po’... paraculi. A me diceva che giocavamo a tre, ma in pratica mi ha fatto fare il terzino destro negli ultimi anni. Mandzukic, nella stagione di Cardiff e del 4-2-3-1, si era talmente convinto a giocare a sinistra che quando non c’era Higuain tornava mal volentieri in mezzo. Allegri ci aveva convinti tutti in un modo o nell’altro. E da noi otteneva il massimo, il che è anche più importante degli aspetti tattici. Ogni tecnico ha a che fare con 25 teste diverse e tutte vogliono giocare, ma poi in campo si va in undici. Per questo ci sono gli allenatori da grandi squadre, come Allegri, e quelli non da big".

SU PIRLO - Tra Sarri e il ritorno di Allegri, però, c'è stata anche un'annata con Pirlo: "La mia idea è quella di non avere fretta e di fare un passo alla volta. Ma se mi fossi trovato nella situazione di Andrea, avrei accettato la Juventus come ha fatto lui. È un’occasione che nessuno avrebbe rifiutato. Detto questo, la stagione di Pirlo non è stata così negativa, altrimenti due trofei non li vinci. E non dimentichiamoci di tutte le problematiche legate al Covid. Purtroppo in Italia siamo ipercritici, si tende a stroncare subito. Adesso Andrea è sereno, sa di aver fatto una full immersion formativa ed è pronto a ripartire".

 Barzagli (getty images)
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