ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Karnezis saluta il Napoli: “Biennio indimenticabile. A Meret serve tempo”

Le parole del portiere greco

Redazione ITASportPress

Il tempo di Orestis Karnezis a Napoli si è concluso. Il portiere greco lascia gli azzurri per trasferirsi al Lille. L'estremo difensore ha raccontato le sue sensazioni a Radio Marte: “Bellissima esperienza col Napoli, due anni indimenticabili. Abbiamo vinto anche la Coppa Italia, e quella serata ognuno di noi la ricorderà per sempre. Terzo portiere? Sicuramente non è facile, arriva la domenica e non sei la prima scelta. Ci vuole esperienza per gestirlo. Venendo a Napoli sapevo già il mio ruolo. Mi ha convinto Alessandro Nista. Mi aveva già spiegato la situazione dei portieri, e nonostante fossi titolare nel club ed in nazionale ho accettato. Anche perché era un onore per me giocare per il Napoli, grandissima squadra conosciuta in tutto il mondo. Il mio ruolo è stato quello di farmi trovare pronto in ogni momento. Inizialmente sarei dovuto venire a fare il secondo di Meret, avrei dovuto aiutarlo a crescere. Poi la situazione è cambiata, perché nel primo allenamento di Dimaro Alex si è fatto male, i tempi di recupero erano lunghi e per fortuna abbiamo trovato Ospina. Non è facile trovare all’ultimo momento un portiere bravo, affidabile, ed una brava persona. Quando giochi ogni tre giorni in una grande squadra come il Napoli è fondamentale avere un ambiente tranquillo, e David ha dato una mano importante da questo punto di vista. Ospina si è ritrovato nella mia stessa situazione: doveva partire da riserva, nonostante fosse titolare in Nazionale. Con Ancelotti abbiamo giocato tutti, già sapevamo chi e quando avrebbe giocato”.

CRESCITA

Karnezis commenta anche la situazione degli estremi difensori al Napoli: “Il ruolo del portiere è particolare: fare rotazione non è semplice e non aiuta sempre. Bisogna che intervenga la società nella gestione. Gattuso preferisce Ospina? Perché vuole iniziare l’azione dal portiere, e nella sua testa David è più pronto, anche da un punto di vista dell’esperienza e della personalità. A Meret non mancano piedi buoni, ma gli serve tempo per la sua crescita. Tutti i grandi portieri hanno avuto bisogno di tempo”.