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La Juventus primeggia nel campionato dei…buoni lavoro!

Redazione ITASportPress

Nel passato campionato, tra il giugno 2015 e il luglio 2016, la Juventus ha usato 147 mila buoni tra steward, hostess delle zone vip e addetti dei punti vendita interni aperti nel giorno della partita.

I voucher o i buoni lavoro erogati dall'Inps sono sempre più sotto l'occhio dei riflettori (previsto un referendum in primavera per la loro abolizione). Si tratta della forma di retribuzione del lavoro accessorio attraverso dei buoni. il datore di lavoro può pagare alcuni tipi di prestazioni accessorie, cioè che non sono riconducibili a contratti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario.

I voucher erano stati introdotti già nel 2003 per far emergere dall’irregolarità alcune forme di lavoro occasionale come le ripetizioni scolastiche o le pulizie, ma negli anni ne è stato legittimato l’uso per quasi tutti i tipi di lavoro. I buoni lavoro sono disponibili nei tagli da dieci, da 20 e da 50 euro per i quali il lavoratore incassa rispettivamente 7,5 euro, 15 euro e 37,5 euro. Il resto copre i contributi: il 13 per cento viene versato alla gestione separata dell’Inps, il 7 per cento all’assicurazione Inail, mentre il 5 per cento va all’Inps per la gestione servizio.

Chi sono i lavorati pagati con i voucher? Ed ecco che qui spunta a sorpresa il nome di una squadra italiana. Anche in questa classifica primeggia la Juventus! Le società di calcio usano i voucher per pagare gli steward, gli addetti alla sicurezza negli stadi. E le partite sono senza dubbio eventi "occasionali" nel pieno rispetto della legge sui voucher. Nulla di irregolare, infatti. Nel passato campionato, tra il giugno 2015 e il luglio 2016, la Juventus ha usato 147 mila buoni tra steward, hostess delle zone vip e addetti dei punti vendita interni aperti nel giorno della partita. Nelle prime 20 aziende che usano di più i voucher troviamo anche la Fiorentina. Il resto sono società di intermediazione per i lavoratori.