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Sticchi Damiani Lecce (Getty images)
Il prossimo turno di campionato potrebbe decidere definitivamente l'esito della lotta retrocessione. Attualmente le ultime squadre rimaste in lizza sono Genoa e Lecce. I salentini, terzultimi in classifica, devono recuperare 4 lunghezze di distacco con ancora 6 punti da assegnare. Tuttavia c'è chi protesta duramente per gli ultimi episodi arbitrali contro i giallorossi.
Il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani non risparmia critiche alla classe arbitrale ai microfoni di "TRNews Talk": "Siamo terzultimi, con la possibilità di arrivare ancora a 38 punti, che sarebbe un punteggio ragguardevole, anche se non so se ci consentirà di salvarci. È un'esperienza che ha tanti lati positivi. Al netto della falsa partenza, la squadra ha avuto il cuore di fare un secondo tempo strepitoso e ancora una volta un rigore al 94' che poteva essere dato e ci avrebbe consentito di affrontare la gara di Udine da favoriti. È un episodio come un macigno, vale una categoria e francamente sono consapevole che avremmo potuto fare meglio, ma ieri c'era un rigore che ci poteva salvare e sono inc***ato nero perché non ci è stato dato. Io dico solo che il rigore ci poteva stare e non ci è stato dato. E valeva la permanenza nella categoria: era un rigore pesantissimo, su cui l'arbitro sarebbe dovuto andare al Var e avrebbe dovuto guardarlo con attenzione. Il Var è un occhio elettronico che se vuole può vedere tutto, anche la spinta di un centimetro. Dobbiamo capirci bene: se serve per spaccare il capello su determinate cose, allora deve farlo sempre. Altrimenti da strumento di trasparenza diventa uno strumento che condiziona e falsa i risultati. O va a vedere i millimetri per tutti, o per nessuno. Se va a vederli soltanto per qualcuno, condiziona i risultati".
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