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Liverani: “Con Lotito rapporto difficile, ma bravo a chiamare Inzaghi e Peruzzi. Il mio rapporto con Preziosi, Gaucci e Zamparini”

Le parole del tecnico della Ternana al quotidiano "Avvenire"

Redazione ITASportPress

Ai microfoni del quotidiano della Cei (Conferenza episcopale italiana) Avvenire, parla il tecnico della Ternana, Fabio Liverani. L'allenatore, ex Perugia, ora è alla guida degli acerrimi rivali ternani. Da bambino tifava Roma poi è stato il capitano della Lazio. La sua vita, pertanto, è stata un lungo derby: "Alla Lazio dopo le difficoltà iniziali, compreso il “marchio” di tifoso romanista, sono stati cinque anni eccezionali - racconta Liverani - I ricordi di quel gruppo e di Formello li ho scolpiti nella mente e nel cuore. Lotito entrava in un mondo nuovo e per lui tutto ciò che rimandava al “vecchio”, Liverani incluso, lo considerava il male assoluto. Tentò anche di offrirmi un rinnovo di contratto, una proposta più di facciata per calmare la piazza, ero il capitano, avrei potuto prolungare per altri cinque anni e arrivare a dieci in biancoazzurro, ma il Presidente allora non aveva capito il Liverani uomo, prima che il giocatore. Però voglio “spezzare”... una lancia in favore di Lotito, da uomo intelligente strada facendo ha saputo correggere molti errori frutto di inesperienza. La scelta di Simone Inzaghi allenatore e l’aver richiamato un pezzo di storia della Lazio come Angelo Peruzzi è il segno che Lotito sta vivendo una nuova fase in cui ha capito quanto sia importante il rispetto della tradizione per gestire una società di calcio".

GENOA E PREZIOSI - "Certo che lo rifarei, come tutte le esperienze, buone o cattive, che ho vissuto in campo. A me è mancato un po’ di fortuna, da parte del Genoa non c’è stato un pizzico di pazienza in più. Avevamo stravinto il derby con la Samp (3-0) e dopo l’iniziale ciclo terribile - Fiorentina, Inter, Napoli e Udinese in trasferta - , sarebbero arrivate Catania e Chievo e forse quella stagione avrebbe preso un’altra piega... Il presidente Preziosi? Fosse stato solo per lui sarei rimasto, ma lo ringrazio comunque per l’opportunità che mi ha dato".

GAUCCI E ZAMPARINI - "A Luciano Gaucci e i suoi figli Riccardo e Alessandro sarò sempre grato, mi hanno seguito con affetto anche dopo aver lasciato il Perugia. Con Zamparini il rapporto è stato conflittuale, non mi piaceva già allora il suo modo di trattare gli allenatori. Però al Palermo sono stati tre anni stupendi, specie assieme a quel grande direttore sportivo che è Walter Sabatini, mi aveva portato con sé anche al Perugia e alla Lazio".