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Malagò duro: “Ripresa? Si procede a vista. Chiuderei tutti in una stanza fino a quando non si trova documento condiviso”

Malagò (getty images)

Il numero uno del Coni sulle vicende relative alla possibilità di tornare in campo con la Serie A e gli altri tornei

Redazione ITASportPress

Giovanni Malagò non fa giri di parole e passa all'attacco. Il numero uno del Coni, intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport, ha detto la sua sui continui batti e ribatti riguardo la possibile ripresa delle varie competizioni e il mancato accordo tra tutti gli attori chiamati in causa nel settore.

TUTTI INSIEME - "Io avrei chiuso dentro una stanza la Federcalcio, la Lega di A, l'Assocalciatori, gli allenatori, le televisioni e gli organismi internazionali, FIFA e UEFA, e non li avrei fatti uscire finché non avessero prodotto un documento condiviso. Stessa cosa per B e Lega Pro", ha detto Malagò che poi ha proseguito: "Ripresa? Si procede a vista, per ipotesi, con una conflittualità che danneggia qualsiasi ipotesi di progetto".

IPOTESI - Sulle recenti parole di Gravina sulle varie piste per la ripresa della stagione e della successiva: "Gravina lo sento tutti i giorni, ho letto con particolare attenzione la sua intervista a Repubblica, comprendo le difficoltà del momento e capisco che voglia portare a termine la stagione. Parla di luglio, agosto, settembre, ottobre, addirittura della prossima Serie A articolata in due gironi con i playoff e i playout. Quello che manca è un piano preciso, chiaro, praticabile e convincente. Logistica, transportation. Si parla solo di tagli degli stipendi dei calciatori, ovvero si è partiti dalla fine o quasi, di accordi in alto mare, e adesso di un protocollo medico che dovrà passare al vaglio dell’ISS".