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Marino avvisa: “Hamsik può andare in Cina. Caso Perisic? Sto con Marotta…”

Marino, Getty Images

L'ex dg di Napoli e Atalanta affronta i temi caldi di mercato

Redazione ITASportPress

Momento particolarmente delicato in casa Inter e Napoli. Dopo le rispettive eliminazioni dalla Coppa Italia, non resta che l'Europa League e chiudere il campionato nel modo migliore. Obiettivi non facili, specie in queste ore piuttosto bollenti.

A parlare della situazione delle due compagini, ci ha pensato Pierpaolo Marino, ex direttore generale anche di Napoli e Atalanta. Intervistato ai microfoni di Rai Sport, il dirigente ha parlato in modo particolare delle grande relative a Perisic, nel mondo Inter, e sul possibile addio di Hamsik dal club partenopeo.

NAPOLI - "Se dovesse assecondare la volontà della famiglia, ho paura che Hamsik possa lasciare Napoli nel mese di febbraio", ha dichiarato Marino. "Hamsik ha seminato per lui e per i figli, ma con questo possibile trasferimento potrebbe sistemare tutta la famiglia fino alla settima generazione. I giocatori sono diventati delle aziende, quando arrivano proposte del genere, si riflette con tutta la famiglia sul da farsi. Non dimentichiamo, poi, che se De Laurentiis non avesse chiesto 30 milioni di euro, sarebbe già partito l’estate scorsa".

INTER -  L'eliminazione dalla Coppa Italia non aiuta la situazione di Luciano Spalletti, e anche in ottica futura, il tecnico di Certaldo dovrà fare i conti con alcuni "scontenti" nello spogliatoio, su tutti, appunto il croato Perisic: "Spalletti ha fatto male a fare queste dichiarazioni su Perisic. L’allenatore deve allenare, per il resto si tratta di una strategia di comunicazione della società nella quale non deve entrare. Marotta ha fatto bene ad uscire allo scoperto, perché sapeva che l’offerta per il giocatore non c’era e ha messo Perisic all'angolo. Adesso tutti sanno come sono andate le cose: lui voleva andare via, i soldi non sono arrivati e adesso si dovrà mettere in riga. Dov’erano i 35/40 milioni? Da dirigente, mi sarei comportato come Marotta. E' stato voluto dalla società e deve imporre la sua metodologia. Deve dare delle regole che all’Inter non ci sono. È lui a decidere se è il caso di uscire allo scoperto su Perisic oppure no. Se Spalletti vuole diventare un manager all’inglese, con Marotta non lo può fare. In Italia, il ruolo della società è centrale".