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Maxi Lopez: “Wanda voleva farmi da procuratrice, per fortuna dissi di no. A Icardi serve…”

Maxi Lopez (Getty Images)

"Credo che i dirigenti dell'Inter si siano stufati di tutto questo"

Redazione ITASportPress

"Wanda mi chiese di fare la mia procuratrice, ma rifiutai. Credo che ci siano donne molto capaci per questo lavoro, ma bisogna preservare il lavoro da una parte e la famiglia dall'altra. Non volevo mischiare le due cose". Inizia così l'intervista bollente di Maxi Lopez al giornalista argentino Fernando Niembro. Parole pesanti che vanno a sommarsi ad una situazione non certo semplice da parte della famiglia Icardi ed in particolare della moglie-agente del calciatore dell'Inter.

L'ex compagno della nota showgirl argentina, non le manda certo a dire e confessa alcuni dettagli del passato.

FAMIGLIA - "Al tempo Wanda mi chiese di fare la mia procuratrice, ma rifiutai. Credo che ci siano donne molto capaci per questo lavoro, ma bisogna preservare il lavoro da una parte e la famiglia dall'altra. Non volevo mischiare le due cose. Vedendo certe notizie, credo che tra le tante scelte sbagliate che ho fatto quella fu giusta. Non vedo i miei figli. E' sempre la stessa storia. Ho girato per diversi club in Italia per provare a star loro vicino, ma ho sempre avuto difficoltà. Molte volte non ho potuto parlargli al telefono per una decisione di Wanda. Quando i figli stavano con me, lei chiamava 150 volte al giorno e tutte le volte i bambini parlavano con lei. Io in cambio non ho potuto vederli anche quando stavo a 150 chilometri di distanza. Giravo di città in città ma c'era sempre una scusa nuova. Con Icardi ho lo stesso problema. Una volta gli dissi che quando sarebbe diventato padre avrebbe capito, ma poi mi sono trovato peggio con lui che con lei e ho deciso di non avere più contatti. Oggi Mauro è padre ma ha lo stesso atteggiamento. L'altro giorno era il compleanno di uno dei miei figli e quando ho chiamato mi ha messo giù il telefono".

ICARDI - "Se toccherà a Icardi guidare l'Argentina non mi importa, speciae se la Nazionale vince. Sono argentino e voglio che il mio Paese vinca per recuperare il suo prestigio. Al di là di questo credo che Wanda usi un tono sbagliato per trattare con i dirigenti italiani, che sono più forti e preparati di quelli argentini. Il linguaggio del calcio è diverso e non lo impari da un giorno all'altro. Credo che i dirigenti dell'Inter si siano stufati di tutto questo. E il rendimento di Icardi, infatti, non è lo stesso. Molte volte gli agenti fanno la differenza perché sanno leggere le situazioni nelle trattative. Quando serve parlare e quando no. Un giocatore di un certo livello deve avere al suo fianco una persona di un certo livello".