L'attaccante del MilanPatrick Cutrone ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Repubblica, nella quale ha parlato in modo particolare degli inizi della sua carriera, quando da giovane, aveva rischiato grosso a causa di un'infezione che lo aveva obbligato ad un'operazione chirurgica. Il bomber rossonero, poi, si è soffermato anche su Gattuso e sulla stagione con la maglia del Diavolo.
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Milan, Cutrone rivela: “A 14 anni fui operato per un’infezione. Gattuso? Ci dà gli stimoli giusti”
"Spero che Milan e Inter non si spostino da San Siro"
RETROSCENA - "A 14 anni, mi ferii per prendere un pallone in un villaggio vacanze, ero in Puglia. Per scavalcare, mi sono fatto un taglio sotto l'ascella. Come se niente fosse ho continuato a giocare, ma un mese dopo mi è venuta un'infezione. Ero a Manchester, durante un torneo. Vengo operato in anestesia total, poi mi metto a pregare De Vecchi, l'allenatore: 'Mister, mi dia qualche minuto in finale'. Non potevo mancare all'Old Trafford, uno stadio mitico. Esattamente come San Siro". E proprio su Meazza: "Spero che Milan e Inter non si spostino; si respira la storia, sensazione indescrivibile, fin dalla prima volta".
IDOLI E MILAN - Sugli esempi che lo portano a fare meglio nel calcio: "Mi piace chi fa tanti gol. Morata, Inzaghi, Van Persie, Suarez. Però anche Maldini. Una volta venne a prendere suo figlio Christian: gli tesi il foglietto per l’autografo, non riuscivo a parlare". E sul Milan ed in particolare su Gattuso: "Sa darci gli stimoli giusti, il Milan gioca bene. Allenarti per migliorare è l'unico modo per convincerlo a farti giocare di più". Il modo migliore per giocare, per Cutrone, è fare gol. "Come mai faccio spesso doppietta? Le doppiette hanno una spiegazione: non mi accontento mai".
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