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MILAN e INTER, ancora insieme a San Siro

Inter e Milan continueranno a condividere lo stadio ancora per qualche anno, in attesa che i rossoneri trovino una nuova sede per lo stadio di proprietà.

Redazione ITASportPress

Dopo aver esaurito le proprie speranze di vedere lo stadio di proprietà costruito al Portello, il Milan continuerà - ancora per qualche anno - a giocare le proprie gare casalinghe a San Siro. Le ultime notizie non possono che rendere pessimista Barbara Berlusconi, che aveva investito gran parte del proprio prestigio in società proprio sul "trasloco" che avrebbe proiettato i rossoneri nel terzo millennio calcistico.

Invece, come riportato da Emanuele Costa su The Dark Side of the Ball (LEGGI QUI), i rossoneri dovranno anche partecipare alla parziale ristrutturazione della "Scala del Calcio", in vista dei prossimi anni di calcio giocato, con la speranza (per entrambi i club) di tornare a fare notizia anche in Europa. I rapporti tra le due società, però, sono ai minimi storici: entrambe avevano ben altri progetti. Barbara Berlusconi, "Lady B", voleva sfruttare i 480 milioni del fantomatico Mister Bee - insieme ad altri fondi provenienti dalla Cina - per costruire un nuovo impianto, per portare il Milan in linea con quelli trainanti dell'Europa del calcio. Erick Thohir, invece, voleva fare di San Siro il tempio dell'Inter, e aveva già pre-autorizzato un piano di ristrutturazione per il valore di 150 milioni di euro.

Entrambi saranno costretti a ritardare i propri piani, mentre si fa spinosa la questione dei pagamenti arretrati, da parte dei nerazzurri, in vista della finale di Champions League del 28 maggio 2016. I rossoneri continuano a pestare i piedi, mentre Thohir prende tempo per comprendere quanto si possa disimpegnare. Un summit tra i due massimi dirigenti dovrebbe avvenire domani pomeriggio. Nel frattempo, il presidente della Lega Beretta potrebbe alzare la voce in assemblea per chiedere, almeno in questa occasione, di cooperare e non lasciare che una grande occasione per il calcio italiano - quella di essere gli ospiti della più ambita kermesse continentale - si trasformi in una figuraccia.