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Milan, Gattuso: “Domani mi gioco tanto così come Inzaghi ma resta l’affetto”

Alla vigilia del match con il Bologna il tecnico rossonero ha parlato in sala stampa

Redazione ITASportPress

Il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Bologna. Domani sera infatti i rossoneri sono impegnati al Dall'Ara nell'ultimo match del sedicesimo turno di serie A. Diverse domande sul rischio di un suo esonero in caso di sconfitta: "Ci sta, fa parte del mio lavoro. Rompete le scatole a me e non con i miei giocatori, sfogatevi su di me. Giusto che un allenatore come me venga messo in discussione dopo una sconfitta. Lo stesso per il mio ex compagno di squadra Inzaghi ma fa parte del calcio, chi fa l'allenatore c'è sempre il rischio di saltare. Domani mi gioco tanto, lui si gioca tanto, ma l'affetto, l'amicizia e l'affetto restano sempre. Ma io difenderò sempre i miei giocatori, mi butterei nel fuoco per loro. Poi so bene che abbiamo scritto una pagina nera della storia del Milan. Ma non ci dobbiamo vergognare, chi ruba si deve vergognare".

IBRAHIMOVIC - "Mai parlato con lui. Io faccio l'allenatore, c'era la possibilità ma era difficile. Non c'è nessuna delusione. Poi se arriverà qualcuno sarò contento. Non piango tutti i giorni a dire che voglio i giocatori. La società sa su quali profili andare, Da luglio fino ad oggi non ho mai parlato con Ibra, nè via mail nè dal vivo".

HIGUAIN  - "Il primo deluso di questa situazione è lui. Abbiamo bisogno dei suoi gol ma deve darci qualcosa a livello di carattere ed esperienza. Nei momenti di difficoltà c'è bisogno della sua leadership, poi i gol arriveranno. Deve stare li ad incoraggiare, mi aspetto questo dal Pipita. Le chiacchiere poi sono sempre esistite. Da parte mia e dello spogliatoio c'è grande apprezzamento ma deve fare qualcosa in più".

BOLOGNA - "Voglio vedere la stessa prestazione fatta ad Atene tranne gli errori individuali, ci sono stati errori arbitrali ma non dobbiamo attaccarci a questo. Dobbiamo essere bellli sveglie e stare sul pezzo, serve veemenza e rabbia".