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MILAN, Mihajlovic: “Nella ripresa abbiamo dominato”

Parla Sinisa Mihajlovic, allenatore dei rossoneri, ai microfoni di Premium Sport dopo il pareggio sul campo della Roma

Marco Carmanello

Queste le parole di Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan, ai microfoni di Premium Sport dopo il pareggio sul campo della Roma:

Sulla reazione della squadra: “Voglio dire che i veri uomini si rialzano sempre dopo essere caduti. Noi ci siamo rialzati e siamo usciti a testa alta. I primi 10 minuti sono stati da brividi e dobbiamo dire grazie a Donnarumma. Poi abbiamo preso le misure alla Roma e nel secondo tempo abbiamo dominato e meritavamo di più. Questa squadra merita fiducia”.

Sulla mira sotto porta: “Non è un problema di oggi. Se penso che nelle ultime due partite abbiamo creato tanto e abbiamo ottenuto solo un punto. Se avessimo avuto più cinismo, cattiveria e serenità, avremmo fatto meglio. Oggi la squadra ha fatto una grande partita, ha dominato il secondo tempo e meritavamo di vincere”.

Su Romagnoli: “Alessio fino ad oggi ha fatto sempre bene. Oggi si doveva dare una sveglitata perché doveva prendere lui Ruediger sul goal e doveva stare più sveglio su Sadiq. Ha fatto sempre bene quando ha giocato, gli si perdonano gli errori, ma non li deve più commettere”.

Su Boateng: “E’ un giocatore importante. Ha forza, qualità e spirito giusto. Ho parlato con lui, si è meritato la conferma con noi e sono contento della sua prova e spero che continui così”.

Sullo spirito della squadra: “Non so se è stato un Milan diverso. Sono d’accordo a metà. Noi, col Bologna, abbiamo creato un sacco di occasioni. Per quello che abbiamo fatto sul campo, dovevamo avere sei punti mentre ne abbiamo uno. Non siamo fortunati. Ma questa è una squadra unita, che gioca, che crea e che merita fiducia. Anche stasera abbiamo raccolto meno di quello che meritavamo. Siamo in un momento non facile, ma i veri uomini quando cadono si rialzano e oggi hanno dimostrato di essere una vera squadra”.

Sul futuro: “Ormai è diventata un’abitudine il discorso sul mio futuro. Sono tre mesi che si parla di questo”.

Sull’espulsione:“Ormai l’allenatore in panchina non può fare più nulla. Io ho tirato quel calcio perché ero deluso per un goal sbagliato, mica posso dire una poesia. Mi sono arrabbiato anche col massaggiatore perché mi mette sempre li la bottiglietta. Non era una protesta, ma un momento di rabbia per un’occasione che ci poteva dare la vittoria. Magari non è stato un buon esempio e mi spiace per i miei figli che mi hanno visto cacciato”.

Sul mercato:“Io, per il mercato, parlo con la società. Abbiamo delle idee chiare e vediamo quello che si può fare, ma la società è sempre presente”.