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Milan, nubi nere sul futuro del club. La preoccupazione della Figc

Secondo un'inchiesta del Corriere della Sera firmata da Milena Gabanelli e Mario Gerevini la holding Shenzhen Jie Ande dell'imprenditore cinese sarebbe alle prese con prestiti non restituiti a due diverse banche

Redazione ITASportPress

Mistero sul futuro del Milan che dopo l'era Berlusconi è passato in mani cinesi. E sul club, come riporta oggi la Gazzetta dello Sport, si addensano nubi sempre più fosche sulla proprietà e, di conseguenza, si stringono i tempi sulle scelte che riguardano il futuro del club. Li Yonghong, azionista al 99,93% dei rossoneri, ha suscitato dubbi sin dal preliminare firmato nell’agosto 2016, per l’esiguità delle informazioni che lo riguardano e la mancata visibilità sulla sua consistenza patrimoniale. Poi il Milan, nell’aprile 2017, al termine di una serie di caparre e con il soccorso del fondo speculativo Elliott, è effettivamente passato di mano: nelle casse di Fininvest sono finiti 520 milioni cash, che hanno fatto lievitare la valutazione del Milan (compresi i debiti) a 740 milioni. Tolti i 180 milioni prestati da Elliott (che ha anche finanziato la squadra con 123 milioni attraverso la sottoscrizione di bond), l’acquirente ha assicurato al venditore 340 milioni, per mezzo di triangolazioni di denaro con Hong Kong, le isole Vergini e Cayman. Come è stato possibile raccogliere tutto quel denaro? riporta la Gazzetta. Intanto a Roma tremano i palazzi in Federazione. Il commissario straordinario Roberto Fabbricini del massimo organismo del calcio italiano spiega le mosse parlando a margine della presentazione del Museo del Calcio internazionale andata in scena alla Camera dei Deputati a Roma. "La situazione è da attenzionare molto perchè coinvolge una grande squadra e un grande patrimonio sportivo della federazione. Vediamo come si sviluppano le cose, certo leggendo alcune prime pagine fanno pensare molto, per cui dobbiamo stare molto attenti. Cercherò di avere qualche contatto in questi giorni con il Milan e capire". E poi: "Se andava verificato meglio dalla Lega di A? Bisogna stare dentro le cose per poter giudicare - ha aggiunto - io non c'ero dentro e questa cosa è scoppiata ieri a livello mediatico. Cercherò di mettermi in contatto con qualcuno per cercare di capire e se ci sono margini per poter stare tranquilli o meno. Certo, il patrimonio del Milan è un patrimonio enorme".